Risposta interpellanze Civica per Volpago (cave) (Del. CC 69/2018)

RISPOSTA ALL’INTERPELLANZA PRESENTATA DALLA LISTA “CIVICA PER VOLPAGO.IT GROSSO SINDACO” IN MERITO A: “ATTIVITA’ DI CAVA”


SINDACO. Da parte dei Consiglieri Grosso, Sartor e Pastro è stata presentata un’interpellanza, si
parlava di ritrovamento di materiali tossico-nocivi nella cava di Paese, si faceva riferimento al fatto
che nel nostro territorio sono presenti ampie superfici destinate ad attività di cava e si chiedeva
quali iniziative si intendono attuare per verificare che non siano state, in quelle attive e in quelle
non attive, stoccate analoghe sostanze. In questi giorni abbiamo avuto anche gli onori della
cronaca con altra logica che quella è la cava di via Fornace Vecchia. Per quanto riguarda le attività
di controllo e le attività di cava, sono state demandate alla Provincia di Treviso. Da poco i Comuni
possono intervenire direttamente. Qua va un po’ il ragionamento svolto prima. Quella è una
competenza che non abbiamo mai avuto, quindi non abbiamo nemmeno personale addestrato in
maniera specifica. Adesso ci accorgiamo che non c’è più personale provinciale per fare i controlli
sulle cave, qualcuno si è accorto che anche le strade provinciali non sono più gestite da nessuno e
che ci sono anche le scuole superiori che sono in capo a chi? Perché in realtà la grande
operazione dell’eliminazione delle Province è stata quella di eliminare le risorse che erano erogate
alle Province, ma quelle risorse non sono state date a nessuno, lo Stato se le è tenute e si è
inventato un Consiglio provinciale formato da Sindaci e Consiglieri che lavorano gratuitamente,
perché sembrava che quella fosse la grande spesa che c’era, in realtà è stata un’operazione per
togliere grandissime quantità di risorse agli Enti locali quando in realtà i Ministeri continuano ad
assumere personale non avendo limiti di spesa, lì non si è tagliato nulla. Ricordo che il deficit in
Italia per il 94% è dato dai Ministeri, il 6% dagli Enti locali. Notizia dell’ANCI pubblicata l’altro
giorno: il Comune di Catania, che nella classifica è maglia nera, ha un deficit di 641 milioni di euro:
succedesse una cosa simile a noi… per 5 centesimi saremmo su tutti i giornali. Quindi 6% con
realtà che probabilmente da sole pesano per grandi percentuali. Abbiamo chiesto alla Provincia di
Treviso collaborazione su questo tipo di attività ma anche loro sono in difficoltà. Ci stiamo
muovendo anche con l’aiuto di consulenti, ovvio che interventi di verifica riusciamo a farli nel senso
che interventi più pesanti che prevedono andare a sondare o altro, economicamente diventano
molto rilevanti. Questo per riallacciarmi a quanto abbiamo visto su “Report” l’altra sera. Inviterei
l’ing. Mazzero a prendere la parola perché ci aiuterebbe a capire qual è la situazione.
Si dà atto che l’interpellanza di cui trattasi è stata presentata in data 28/11/2018, allegato sub “A” al
verbale n. 53/2018.
CONSIGLIERA PASTRO ANNA. Posso fare una domanda? Attualmente chi monitora le cave? Lei
adesso ha detto che non c’è il personale che è formato per fare il monitoraggio, ma quindi
attualmente le cave non sono monitorate?
SINDACO. Attualmente ci stiamo confrontando con la Provincia di Treviso per avere la loro
collaborazione. Ogni anno noi svolgiamo l’azione di verifica dell’escavato facendo un rilievo
strumentale delle cave, dopo di che con la Provincia vediamo di fare continuare a loro perché
hanno personale formato per proseguire questa attività.
CONSIGLIERA PASTRO ANNA. Credo sia urgente verificare che materiale c’è all’interno delle
cave. Escavazione sì, però anche quanto…
SINDACO. Sono escavazioni e non sono cave.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Però occorre vedere cosa portano perché non è che
scavano e basta, non bisogna preoccuparsi soltanto dell’escavato ma anche della movimentazione
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 69 del 20-12-2018 Pag. n.2 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
perché a Paese vi è una cava di ghiaia normale, poi hanno scoperto 200.000 tonnellate di materiali
tossici: ragazzi, le cave possono diventare anche magazzino di materiali…
Esce Assessore Mazzochel Alessandro
SINDACO. Qualcosa che non torna c’era. Giusto per capire qual è il perimetro interessato.
Responsabile Ufficio tecnico Lavori pubblici ing. i. Mazzero Alessandro. Questa è la ex cava
di via Fornace Vecchia. Il perimetro interessato, adesso faccio vedere la mappa catastale, quindi
qui c’è via Fornace Vecchia, qua c’è un accesso, una stradina transitabile, qui c’è un cancello e
questo mappale 193 di proprietà comunale, quindi da una strada comunale si accede ad un’area
comunale; il mappale n. 11 è di proprietà di una ditta privata.
SINDACO. Qui c’è una situazione in essere di un fallimento, quindi non si capisce nemmeno in
questo momento se sia ancora in carico al curatore fallimentare, se sia stata restituita la società
che però non c’è più perché fallita, insomma tutta una situazione un po’ confusa in termini proprio
pratici, perché parrebbe che non sia rientrata, dato che di fatto non è di nessun interesse, nel piano
fallimentare per poi andare in cessione, all’asta.
Responsabile Ufficio tecnico Lavori pubblici ing. i. Mazzero Alessandro. La Pedemontana,
questo è un estratto dal piano degli interventi, dove è riportata…il piano degli interventi è su
cartografia, carta tecnica regionale, ci sono i fabbricati, gli elementi fisici del terreno, e quindi si
accede da questa stradina e qui si vede la depressione, e invece qui c’è ancora più profondità, lo
vedremo dopo. Si nota già che il tracciato della Pedemontana, che è questo, compreso le scarpate
e quant’altro, va a lambire il mappale n. 11, si vede ancora meglio nella carta delle fragilità allegata
al piano degli interventi dove, c’è sempre via Fornace Vecchia, si accede sempre dalla stradina e
qui è cartografato, nella carta delle fragilità e quindi è presente anche nel PAT, la simbologia come
“ex cava” .
SINDACO. Il quadrato è proprietà comunale, il rettandolo invece area privata.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Qual è la superficie a livello di metri quadrati?
Responsabile Ufficio tecnico Lavori pubblici ing. i. Mazzero Alessandro. Il mappale 193 è di
4.245 m2 del Comune e la proprietà della ditta è di 2.677 m2. Quella campitura con una maglia a
45° dice che è un terreno idoneo a condizione, interessato da cave dismesse: questa la dizione del
Piano degli interventi. Anche l’area comunale, Allora cosa è successo?
SINDACO. È un’area comunale che dagli anni Settanta fino al 1982-1984 è stata discarica per i
rifiuti urbani del Comune, discarica a tutti gli effetti perché ante norma non c’era regola, quindi
quella aveva una sua logica.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Ma era normale portare qualsiasi tipo di rifiuto?
SINDACO. Faccio un esempio. Se andate in campagna quando vedete una casa un po’ vecchietta
che ha più di cinquant’anni, sappiate che non ha progetto, non ha agibilità, non ha nulla perché
ante 1967 non c’era l’obbligo di presentare il progetto di un fabbricato in zona agricola: bastava
avere i soldi, si doveva possibilmente costruire non in mezzo alla strada. Ma sono cose che vanno
viste con gli occhiali dell’epoca. Oggi c’è molta più sensibilità ma c’è anche una normativa,
all’epoca non c’era. Quindi fino a quell’epoca è stata usata come discarica anche dal Comune
essendo proprietà comunale.
Responsabile Ufficio tecnico Lavori pubblici ing.i. Mazzero Alessandro. Vediamo cosa è
successo vicino a noi, poi eventualmente facciamo la storia a ritroso. In data 30 agosto 2018 ricevo
una segnalazione da parte degli operai rispetto all’area comunale. Noi manteniamo quell’area
tagliata, quindi facciamo lo sfalcio dell’erba, ovviamente fino al limite della proprietà del privato
essendovi una depressione profonda. (L’Ingegnere prosegue nell’illustrazione al Consiglio
comunale di alcune fotografie: questa è la vista che si ha appena entrati dal cancellazione, c’è
questa vasta area, in depressione, qua è più alto all’inizio e va a scendere, ci saranno qui, nel
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 69 del 20-12-2018 Pag. n.3 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
punto più basso, due metri e mezzo, tre, adesso scorro un po’ queste foto qui, qui ci sono un po’ di
rifiuti, e qui in fondo dove si vede questa rete arancione, che è stata posizionata dal Consorzio SIS
che sta eseguendo i lavori in Pedemontana, c’è il buco profondo nel terreno di proprietà dei privati).
Dicevo che il 30 agosto gli operai mi dicono che SIS sta svolgendo operazioni di scavo e di
movimentazione terra sul nostro terreno senza chiederci nulla, al che prendo la macchina insieme
al geom. Ivan Dorigo il quale mi porta in quel posto dove non ero mai stato, non sapevo neanche
che c’era, sinceramente io non lo sapevo. Al che cosa trovo? Adesso vi faccio vedere cosa trovo,
queste sono le foto del 30 agosto, vedo le lastre di amianto che sono rotte e i rifiuti che ci sono
sulla proprietà del privato, qui ci sono i ritrovamenti che hanno scavato, ecco qui l’escavatore,
all’escavatorista ho detto: “Bloccati, tu non ti muovi più” e siamo andati presso la base operativa
che è lì vicino. Telefono al geometra della SPV e gli dico: “Ho bisogno che tu venga qua al più
presto” ma siccome era in ferie gli dico ci vediamo qui il 3 settembre, dico anche a lui: “Qua non
muovete una paglia essendoci ritrovamenti di eternit”, quindi ordine verbale di stare fermi perché –
secondo me – l’escavatore stava facendo danni perché non ho visto che ha mosso però ho visto le
lastre rotte e quindi mi sono preoccupato. Quindi ordine verbale state fermi, dopo di che il 3
settembre, alla presenza mia e dei tecnici della Superstrada Pedemontana Veneta, c’era un
rappresenta della SPV un direttore tecnico della SIS e dei tecnici esperti in materia ambientale
sempre della SIS. Hanno deciso di fare un blocco in quella fase là, e nella documentazione che poi
ci ha fatto pervenire il consorzio SIS il 6 settembre, che scrive al mondo – dalla Regione Veneto a
quant’altro – in quanto c’è questo ritrovamento dei rifiuti, i loro consulenti ambientali danno la
prescrizione di recintare l’area, in attesa che sia svolta un’operazione di caratterizzazione del rifiuto
e si vedrà cosa succede. Non siamo stati fermi, anche su sollecitazione del Consigliere Grosso che
ha fatto richiesta di accesso agli atti sulla documentazione che era arrivata da parte di SIS, che
però era stata sollecitata da me…
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Si, però non si era data alcuna pubblicità: se non
controllavamo la posta del Comune nessuno avrebbe saputo nulla.
Responsabile Ufficio tecnico Lavori pubblici ing.i. Mazzero Alessandro. Ma non dovevo fare
pubblicità, dovevo fare le azioni per intanto bloccare i lavori, e li ho bloccati io.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Lei no, ma l’Amministrazione comunale, il Sindaco e il
Vicesindaco avrebbero dovuto avvisare: “Si è trovata una discarica incontrollata”: penso che sia un
discorso di trasparenza e di onestà intellettuale.
SINDACO. Consigliere, ci sono documenti ufficiali a riguardo, non è che questa cosa sia nascosta.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Però è emersa con l’esposto ai forestali, altrimenti
sarebbe rimasta una cosa fra la SIS e il Comune.
SINDACO. No, no: Regione, Provincia, veramente tutti perché questi ritrovamenti la SIS non li
paga. Sono stati tutti avvertiti.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Tempo fa abbiamo detto che la Pedemontana Veneta è la
più grande opera d’Italia e passa per sei chilometri e mezzo a Volpago del Montello: siamo onesti,
cerchiamo di dirci tutto quello che succede, cerchiamo di cooperare, di dialogare, di aiutarci perché
è un problema che sta creando molti disagi alle persone per gli espropriati, per i disagi dei lavori in
corso e via discorrendo. Succede qualcosa di eclatante? Ci si parla e lo si dice, non dobbiamo ogni
volta controllare la posta che arriva al Comune per capire cosa, succede, non è corretto.
SINDACO. Consigliere, dal mio punto di vista, nel momento che ho informazioni precise, vi dico
che è stato ritrovato del materiale.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. È successo il 3 settembre, il 29 settembre abbiamo fatto
un Consiglio comunale e lei non ci ha comunicato niente: perché non poteva dirlo anche alla fine
della seduta: “È arrivata un’informazione che è successo…”: no, abbiamo dovuto noi a ottobre
stare là a vedere la posta, mandarla all’accesso agli atti, capire: perché, perché questa omertà?
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 69 del 20-12-2018 Pag. n.4 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
SINDACO. Ma omertà di cosa, Consigliere! Il 6 settembre la SIS ha scritto alla Regione Veneto,
alla Provincia di Treviso, al Comune di Volpago, Dipartimento provinciale ARPAV di Treviso,
Superstrada Pedemontana Veneta.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. E noi Consiglieri comunali non sapevamo nulla.
SINDACO. Anche ora più di mostrarvi due fotografie o altro, non vi so dire null’altro perché stiamo
ancora tentando di capire…
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Non volevo la descrizione tecnica, biologica, sarebbe
bastato che lei dicesse che è successa questa cosa: che sia comunicata; basta, fine. Almeno
questo: un’informazione semplice, nulla di più. Adesso dovremo controllare ogni volta la posta per
vedere cosa succede sulla Pedemontana Veneta perché abbiamo capito che è un argomento che
a voi scotta e che volete tenere nascosto, segreto.
SINDACO. Non scotta niente, Consigliere, non è un problema mio questo qua.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Non sarà un suo problema ma ne parli! Questo è un tratto
anche molto particolare perché sappiamo che in quella zona c’è un comitato che da anni chiede la
trincea e tra l’altro ha barattato la trincea per un cavalcavia che c’era, ha rinunciato a un
cavalcavia, per cui la SIS risparmia due milioni e mezzo di euro e in cambio doveva darci la
trincea, la trincea non ce la darà, con la conseguenza che perdiamo due milioni e mezzo di euro di
investimento, facciamo un piacere alla SIS per poi scoprire che c’è una discarica incontrollata.
Allora il sospetto viene: “Come mai là la trincea impossibile?” Ah, stranamente si scopre che esiste
una cava: vuoi vedere che magari forse facendo la trincea si entrava completamente dentro in
cava? Questo è un dubbio che sorge.
SINDACO. Si possono avere dubbi di tutti i tipi. Dando un’occhiata, si nota che stranamente là la
Pedemontana ha un’ansa proprio verso la cava. L’hanno centrata non per tanti metri, se lo
avessero saputo sicuramente non sarebbero entrati. Vedete la curva? Adesso parliamo del “se” e
del “ma” che non ha tanto significato. Andiamo avanti con la storia perché a seguito del
ritrovamento ci sono stati incontri con ARPAV, Provincia di Treviso e quant’altro. Vi dico come
prosegue la cosa dal nostro punto di vista. Sentito anche l’ing. Pellegrini al riguardo, mi ha
rassicurato che da parte loro la parte escavata va in discarica adeguata; per il rimanente, la parte
comunale, stiamo facendo ulteriori verifiche in termini di rilievi o quant’altro, ma qui dal 1982-1984
è stato fatto un rilevo che ora confronteremo con questo, ma se sono state poste un minimo di
attenzione e di cura come quelle che sono state poste in questi anni e cioè facendo lo sfalcio
costante dell’erba, potremmo avere una discreta tranquillità che lì non è stato portato null’altro di
quello che era stato portato a suo tempo quando era discarica comunale. In ogni caso a maggiore
tutela, la logica su cui ci stiamo confrontando con ARPAV è quella di realizzare alcuni pozzi a sud,
ma dovremo comunque vedere con precisione le isofreatiche come scorrono le acque sulla zona e
quindi pensare di utilizzare alcuni pozzi a valle per capire se da quella discarica ci siano fuoriuscite
di liquidi o di qualcos’altro che possono creare problematiche. Dopo di che dovrà essere svolta
un’analisi, una caratterizzazione del materiale che è presente, e capite che se è materiale inerte –
calcinacci, resti di materiale – è allora materiale che lì può rimanere tranquillamente. Una
valutazione che si faceva con l’ARPAV era di effettuare una ricomposizione dell’area, nel senso
pensare di eliminare la depressione. Quando viene effettuato uno scavo anche per la casa va
effettuata un’analisi chimica del materiale che è scavato e si porta in discarica il materiale inerte. Il
ragionamento era anche in ordine alla possibilità di, una volta verificato che là sotto problemi non
ve ne siano e proprio per evitare che in futuro ci possano essere ulteriori problematiche, riportare a
quota campagna il tutto in maniera tale che risulti molto più facilmente controllabile. Sull’area del
privato è un punto di domanda perché su quello non possiamo intervenire, anche se abbiamo
anche il problema di capire chi sia l’interlocutore. Stiamo attendendo gli esami dei materiali da
parte di SIS. È un momento di passaggio nel senso che non ci sono ancora certezze. Ci sono state
svariate riunioni anche con Arpav in Provincia, abbiamo chiesto a SIS di avere i risultati della
caratterizzazione, stiamo attendendo anche questi, per capire un po’ loro che materiale hanno,
però da parte nostra l’intenzione è quella di fare queste verifiche per capire lì la falda, che è posta
a circa 40 metri di profondità, dei pozzi che vadano a intercettare la falda acquifera per capire
qual’è l’entità della problematica. Non devo scusare nessuno, però negli anno ’70 e ’80 però in tutti
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 69 del 20-12-2018 Pag. n.5 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
i Comuni le prime raccolte di rifiuti urbani erano portati in cava. Diciamo che fortunatamente erano
anni in cui non c’era un grande utilizzo di materiali solventi, di prodotti strani. Siamo in attesa delle
analisi che ci diranno cosa c’è effettivamente e che tipo di problematiche potrebbe creare. C’è una
storia un po’ lunga che adesso abbiamo condensato ma fino al 2005 erano state fatte segnalazioni
di utilizzo anche della parte comunale, dopo di che sono state emanate varie ordinanze comunali di
Polizia quasi sempre nei confronti del privato che probabilmente aveva debordato, a dimostrazione
che quindi c’è stata tutto sommato un’attenzione negli anni.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Vorrei capire quanto segue. Siamo in una fase di transito,
di controllo, di verifica: una volta fatte le verifiche se dovesse accadere che si scopre che l’area è
inquinata, c’è l’intenzione e la volontà da parte del Comune di bonificare l’intera area?
Responsabile Ufficio tecnico Lavori pubblici ing. i. Mazzero Alessandro. Bisogna trovare le
risorse.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Le risorse…un attimo: stasera abbiamo messo 300.000 €
a bilancio per sistemare un oleodotto che – secondo alcune opinioni – non è così vitale…
SINDACO. Secondo l’opinione di chi?
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Di diverse persone.
SINDACO. Ma di chi? No, perché do un po’ di materiale.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Ma guardi che fa bene, sono dalla parte sua: se si può
sistemare, migliorare… non sono contrario però è una cosa un po’ opinabile nel senso che fino al
2018 abbiamo vissuto con l’oleodotto sotto e nessuno si è fatto problema e lei giustamente per
scrupolo, e gliene do atto, ha messo 300.000 € per mettere l’oleodotto, ma allora – secondo me –
bisogna cercare di trovare le risorse o bandi visto che questo Comune è bravissimo negli ultimi due
anni e mezzo a trovare tantissimi bandi e dunque soldi per sistemare le cose, per bonificare l’area.
Dal mio punto di vista c’è anche un risarcimento dal punto di vista morale: questa superstrada sta
facendo disastri sul territorio, lo sta devastando e distruggendo e poi vedremo nei prossimi anni
cosa succederà con tutto il traffico che verrà. Allora in quella zona dove la superstrada passa in
piano campagna e non in trincea, a fianco di alcune abitazioni, bisogna almeno sistemargli la cava,
almeno dirgli: la superstrada è servita almeno come piccolo risarcimento e noi abbiamo sistemato
una delle cave perché – come ha detto lei, signor Sindaco – ci sono molte altre cave nel nostro
Comune di Volpago del Montello in cui negli anni ‘70-‘80 si poteva fare tutto, allora almeno una
sistemiamola, visto che l’autostrada ha aperto questo vaso di Pandora.
SINDACO. Sicuramente cercheremo di capire se c’è un problema e allora lo risolveremo come è
nostra prassi, i problemi non li nascondiamo sotto il tappeto ma li affrontiamo. L’Ingegnere parlava
di risorse perché parliamo di dimensioni notevoli e qui si parla di milioni di euro. Valuteremo bene,
capiremo come è la situazione, dopo di che ci muoveremo di conseguenza. Sul tema di prima, non
per ritornare sull’oleodotto, uno parla… ma visto che qua si parla tanto di internet, visto che siamo
tutti esperti, provate a cercare “oleodotti” in giro, perché ce ne sono….fuga in campagna,
interessati 5.000 metri quadri da fuoriuscita di cherosene avio, è il propellente dei jet, in mezzo alla
campagna, dopo di che bonifica ambientale, non c’è stato l’innesco, quindi non è successo
nulla…questa situazione qua, averla, date un’occhiata, digitate un po’, ho evitato, non volevo fare
terrorismo, ma provate a cercare e troverete situazioni… ne è capitata una anche recentemente:
uno andava fare un buco in mezzo alla campagna, di solito se succede un danno in mezzo alla
campagna, non c’è nessuno, ma in ogni caso vi invito a dare un’occhiata per vostra curiosità:
cercate e scoprirete che di queste situazioni ce ne sono parecchie. A maggior ragione qui,
trattandosi di un qualcosa di militare, sapete che il militare tende a tenere il più possibile, però se
cercate su “oleodotti civili” scoprirete che ci sono situazioni… ce ne sono, basta cercarle.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Se ha questi interessi per gli oleodotti spero che ne abbia
anche per le discariche abbandonate, lo stesso interesse, la stessa voglia, lo stesso entusiasmo.
SINDACO. C’è la stessa attenzione, sicuramente.

Possibili lavori Terna lungo SPV (Interpellanza 24 aprile 2018)

“Possibili lavori di Terna lungo l’asse della Pedemontana Veneta a Volpago del Montello”

Considerato che in seguito ai lavori di realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta a Volpago potrebbero esserci problemi tecnici di instabilità di alcuni tralicci che costeggiano il cantiere ora e in futuro la superstrada; chiediamo se Terna o la SIS abbiano comunicato l’eventuale possibilità di interramento di alcuni tratti di elettrodotto da 380 mila volt di Sandrigo Udine nel Comune di Volpago del Montello e se sì in quali tratti e quando saranno effettuati i tali lavori;se il sindaco sia a conoscenza di un eventuale modifica della linea Sandrigo Udine che corre appunto, lungo il tracciato della Pedemontana.

Attuazione regolamento fitofarmaci (Interpellanza 24 aprile 2018)

“Attuazione Regolamento comunale per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla
popolazione e dai gruppi vulnerabili”.

<Vista l’entrata in vigore del regolamento comunale per
l’utilizzo dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili dei
Comuni comprendenti l’area Asolo Montello ampiamente discusso e approvato a colpi di
maggioranza da questo Consiglio comunale con la delibera numero 40 del 2017, regolamento che
come già reso noto per il gruppo “Civica per Volpago-Grosso Sindaco” risulta essere lacunoso e
poco efficace in quanto non garantisce una tutela universale a tutti i residenti di questo Comune
fattore che tende a creare disparità fra i cittadini; considerato l’obiettivo dell’articolo 1 lettera B del
decreto legislativo 150/2012 ossia “promuovere l’applicazione della Difesa integrata e degli
approcci alternativi o metodi non chimici”; considerati gli scopi al punto 1 dell’allegato A del decreto
regionale 1262 del 1° agosto 2016 ovvero in particolare quanto segue: gli indirizzi percorrendo il
ciclo di vita del PF della fase di vendita dell’utilizzo finale vogliono favorire una convivenza civile tra
cittadino e agricoltore prevenendo i possibili momenti di conflitto causati dalla vicinanza delle aree
coltivate ad abitazioni e strade, i rischi di inquinamento e l’insorgenza di disagi e malattie per
persone animali e piante. Il Pamp segue l’obiettivo della progressiva diminuzione della quantità di
PF utilizzati promuovendo la diffusione della lotta integrata e dell’agricoltura biologica. A tal fine si
auspica che gli Enti Locali cui il regolamento è rivolto definiscano obiettivi quantitativi di riduzione
progressiva dell’impiego all’interno del territorio di rispettiva competenza al fine di promuovere
anche attraverso la necessaria informazione dei cittadini e degli operatori un percorso virtuoso di
sostenibilità ambientale economica e sociale;preso atto che nel periodo antecedente i regolamenti
in oggetto non sono stati organizzati incontri formativi con la popolazione e che quanto previsto
dall’articolo 19, comma 2, del regolamento in oggetto che per completezza riportiamo di seguito
non è stato ancora attuato. L’articolo 19 dice: “impiego dei proventi derivanti dalle sanzioni”. Il
Comune inoltre si impegna ad organizzare incontri formativi per la popolazione e per l’uso dei
prodotti fitosanitari. Preso atto che al punto sette della delibera 40 del 2017 viene affermato di
incaricare il responsabile dei servizi competenti in materia di comunicazione controllo del territorio
e Polizia Locale ad adottare ogni provvedimento necessario per un corretto impiego e controllo dei
prodotti fitosanitari favorendo specifici incontri formativi per il personale dei vari Comuni coinvolti in
collaborazione con le diverse autorità di controllo e il corpo forestale. Valutato e fatto nostro quanto
il contenuto nel Position Paper dell’ISDE Italia Pesticidi Pradite agricole Ambiente e Salute, del
quale alleghiamo copia e richiediamo sia messo agli atti come parte integrante della presente
interpellanza, in particolar modo le foto dei pesticidi sull’uomo, gli animali e l’ambiente;considerato
che questo gruppo consiliare da sempre ha dimostrato sensibilità sul tema della salute dei cittadini
e delle generazioni future, degli animali e dell’ambiente quale patrimonio unico universale e
irriproducibile, valutato che gli argomenti in questione sono di assoluta importanza in quanto
trattano la salute della popolazione, degli animali e dell’ambiente chiediamo al signor Sindaco
nonché delegato alle politiche ambientali agricole di codesto Comune quali siano le iniziative che
questa amministrazione intende mettere in campo per effettuare quanto previsto dall’articolo 1,
comma 5; dall’articolo 17 e dell’articolo 19, comma 2, del Regolamento in oggetto e quanto previsto
dal Pan in merito alla promozione anche attraverso la necessaria informazione dei cittadini e degli
operatori di un percorso virtuoso di sostenibilità ambientale, economica e sociale che Miri alla
completa eliminazione della chimica in agricoltura; inoltre quali azioni siano state eseguite per
adempiere al punto 7 della delibera 40 del 2017>

Risposta interpellanza Civica su fitofarmaci (Del. CC 21/2018)

RISPOSTA ALL’INTERPELLANZA PRESENTATA DALLA LISTA “CIVICA PER VOLPAGO.IT GROSSO SINDACO” IN MERITO A: “DIVIETO DI IMPIEGO DI PRODOTTI FITOSANITARI CON PRINCIPIO ATTIVO GLIFOSATE SU TUTTO IL TERRITORIO COMUNALE DI VOLPAGO DEL MONTELLO”.


Viene presa in esame l’interpellanza presentata dalla lista “Civica per Volpago.it” nella seduta del
Consiglio Comunale del 04/04/2018 ad oggetto “Divieto di impiego di prodotti fitosanitari con
principio attivo Glifosate su tutto il territorio comunale di Volpago del Montello” allegata al verbale
di deliberazione n. 15 del 04/04/2018
SINDACO: Passiamo al punto cinque dell’ordine del giorno: Risposta all’interpellanza presentata
dalla lista “Civica per Volpago.it Grosso Sindaco” in merito a: “Divieto di impiego di prodotti
fitosanitari con principio attivo Glifosate su tutto il territorio comunale di Volpago del Montello”. In
termini molto semplici mi rivolgo in particolar modo al Consigliere Grosso che è il capogruppo della
lista che proposto l’interpellanza. Sfonda una porta aperta nel senso che su questo… Però sa qual
è il problema? E’ che questa porta qua dopo dà nel vuoto ed è per quello che stiamo un po’ attenti
in merito. Io qua ho una corrispondenza ormai fitta al di là del fatto che scrive sempre lui – io leggo
e non gli scrivo – con Gilberto Carlotto del WWF che più o meno settimanalmente scrive
sull’argomento. Voi sapete bene che come Consorzio Bosco Montello da quando ho assunto io la
Presidenza e dopo siamo passati alla gestione diretta del Vigneto che abbiamo su a Santi Angeli il
primo passo che abbiamo fatto è stato quello di non chiedere, di imporre perché a questo punto la
gestione è nostra al terzista che esegue gli interventi di non utilizzare più nessun tipo di diserbante
ma di ricorrere a mezzi meccanici per il diserbo sotto le piante. Questo nell’ottica via via nell’arco di
qualche anno ci auguriamo di portarci a un vigneto biologico Questo è un tema sul quale siamo
attenti voglio dire. Citavo Carlotto prima perché era il 26 febbraio quindi anche relativamente
recente in ordine ai Comuni a quel blocco di Comuni: Conegliano, Vittorio Veneto, Colle Umberto e
Tarzo che di fatto hanno
vietat
o
… Poi in realtà non è che proprio abbiano vietato perché cos’è accaduto lì nella fattispecie? Nella
fattispecie l’ULS ha trovato la presenza in pozzi artesiani, quindi nella falda acquifera di glifosate e
quindi a quel punto sono scaturite delle ordinanze impedendo l’utilizzo di questo prodotto ma in
ordine a uno specifico intervento dell’ULS. Dopo non è neanche un divieto perché ci sono una
serie di deroghe nel caso di frutteti e vigneti e nel caso di piante giovani fino al terzo anno oppure
di piante adulte e collocate in aree in pendenza dove risulta impossibile l’utilizzo dei mezzi
meccanici o altro. In ogni caso hanno lasciato la possibilità di utilizzarlo e di fatto questa è stata
una limitazione diciamo così che hanno dato all’utilizzo. Citavo Carlotto perché proprio in
occasione di queste ordinanze dice semplicemente “attenzione alle motivazioni con cui avete
evitato questo perché se ricordate il primo Comune è stato Pieve di Soligo. E nell’ordinanza di
Pieve di Soligo c’è un ricorso al TAR da parte degli utilizzatori, da parte delle ditte produttrici.
D’altronde c’è un piccolo aspetto qui che lei citava e leggo il passaggio. “Preso atto della volontà
della Comunità Europea e degli Stati membri di eliminare progressivamente la
commercializzazione di prodotti fitosanitari contenenti il principio attivo del glifosate…” purtroppo
non è questa la realtà perché la Comunità Europea ha autorizzato per altri 5 anni l’utilizzo del
glifosate e come anche il Ministero della Salute in Italia ne ha autorizzato ulteriormente l’utilizzo. Di
fatto noi ci scontriamo contro Enti superiori che ne permettono l’utilizzo. Da questo punto di vista
devo dire che qualunque azione nel caso di quei Comuni… dicevo, lì c’è l’ULS che dice che c’è
presenza nei pozzi e quindi quella può essere una azione conseguente a questo fatto. Negli altri
casi è automatico avere un ricorso al TAR in merito perché purtroppo abbiamo enti superiori –
Europa e Stato – che ne permettono l’utilizzo e quindi contro questi ci scontreremo sicuramente. Io
devo dire che da parte nostra il lavoro che facciamo di sensibilizzazione ma per quanto sia
necessario nel senso che già chi aderisce al protocollo vitivinicolo Asolo Montello e a quello
Conegliano-Valdobbiadene ma quella è una adesione, una volontà del coltivatore lì è vietato l’uso
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 21 del 24-04-2018 Pag. n.2 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
del glifosate. Quindi a mio avviso un’azione che andrebbe fatta e che va fatta anche in termini
regionali è quella di dire che i finanziamenti che vanno in termini di PSR, sapete che vanno poi a
fondi dell’Agricoltura anziché darli a pioggia che vengano diretti esclusivamente per agevolare le
aziende agricole che portano verso l’abbandono dei fitosanitari e che si spostino verso
un’agricoltura di questo tipo, di tipo sostenibile. Ricordo un incontro che c’è stato a Gorla in cui ero
presente, in cui era presente proprio il Presidente si è espresso anche nel senso che si
muoveranno nell’ottica di incentivare questo tipo di agricoltura sostenibile proprio perché, come
dico sempre, è il prossimo passo che dobbiamo fare. Uno perché ormai di vigneti ne abbiamo
moltissimi e aumentano giorno per giorno e di fatto sulle zone montelliane ci sono vincoli al di sotto
e sono aree coltivabili e quindi uno va a coltivare quello che ritiene opportuno se non ci sono
vincoli di quel tipo mentre sul Montello dal punto di vista paesaggistico si riesce a intervenire.
Capito che l’azione in questo senso siamo perfettamente d’accordo, però azioni all’atto pratico da
fare se non stimolare ulteriormente la Regione in tal senso in maniera tale che si porti su normative
di questo tipo volte però a incentivare di fatto… Perché il divieto vero e proprio nel momento che
Stato ed Europa lo permettono capite che la nostra voce conta molto poco. E dopo ribadisco che
l’ho già visto a Pieve di Soligo che si è vista appioppare immediatamente un ricorso al TAR con
probabile poi anche richiesta danni da parte del produttore perché a tutti gli effetti se il Ministero
della Salute lo ritiene un prodotto utilizzabile per ragione tu Amministrazione hai… e quindi capite
che il senso del ragionamento quindi è che siamo perfettamente d’accordo. Però non vedo spazi
operativi in termini di una ordinanza che vieti questo.
CONSIGLIERA SARTOR LAURA. Scusi sono sincera ma preferisco un ricorso al TAR per aver
abolito un prodotto cancerogeno piuttosto che possibili denunce per patologie e malattie che sono
associate al prodotto e che…
SINDACO. Ma denuncia da chi? Bisogna anche capirsi. Abbiamo detto che il Ministero della
Salute lo autorizza…
CONSIGLIERA SARTOR LAURA. Sarà tutto per cinque anni e poi verrà abolito, ok? E’ una
questione sicuramente commerciale, d’accordo? Quindi se noi guardiamo avanti quando ci
saranno magari delle relazioni certe con delle patologie allora staremo a parlare di possibili
denunce per questa associazione.
SINDACO. In termini molto semplici quello che torno a ripetere è che le azioni in termini di
informazione è proprio di agire in tal senso nei confronti degli utilizzatori e quello lo stiamo facendo
e lo facciamo per quanto ci riguarda direttamente e lo stiamo facendo. Altre azioni di questo tipo,
non si parla neanche di probabili ricorsi che sono automatici quei ricorsi perché tanto le motivazioni
si basano su che cosa? Se ci ragionate? Su possibili e su questo concordo pienamente. Abbiamo il
Ministero della Salute e l’Unione Europea che invece lo consentono. Capite che abbiamo già perso
in partenza.
CONSIGLIERA SARTOR LAURA. Lo consentono con un termine. Ripeto che per conto mio è una
questione più commerciale. Ok?
SINDACO. Lo consentono.
CONSIGLIERA SARTOR LAURA. Riguardo alla salute, invece, la salute non ha un termine.
SINDACO. Ho capito. Ma lo consentono. Potrei fare una ordinanza cioè da quando non lo
consentiranno più lo vietiamo. E’ una cosa che ha poco senso. Vi passerò il passaggio di Carlotto
del WWF in cui dice espressamente: “Attenti a come motivate perché se motivate…” di fatto però
l’unica motivazione sensata è stata quella dei Comuni del Coneglianese definiamole così perché è
stata rilevata presenza e allora lì è intervenuta l’USL nello specifico.
CONSIGLIERA SARTOR LAURA. E noi si è fatto delle analisi per valutare questo?
SINDACO. Noi qui abbiamo acquedotti e situazioni… dei pozzi che abbiamo… non abbiamo
acquedottistica e quindi parliamo dei pozzi, del coinvolgimento da parte di ATS e altro non vi è
rilevanza di questo. Altrimenti lo immetteremo nell’acquedotto.
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 21 del 24-04-2018 Pag. n.3 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
CONSIGLIERA SARTOR LAURA. C’è un controllo incrociato di queste analisi? Nel senso che…
SINDACO. C’è un controllo costante e continuo nel senso che ci sono responsabilità ben precise
da parte di ATS. Non è una cosa da poco. Non è che lo fanno una tantum ma forse è una delle
cose che comporta maggiore attenzione anche perché comporta responsabilità molto gravi e da
quel punto di vista siamo tranquilli. Nel senso che siamo tutelati in quell’ottica.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Io speravo che avesse un po’ di coraggio in più e osasse
perché se poi qualche Sindaco comincia a essere pioniere e andare verso questa strada, poi
anche gli altri Sindaci potrebbero praticamente accodarsi. Poi preciso che non è che noi siamo su
un territorio proprio così salubre e perfetto anche perché con tutta con tutte le recenti e progressive
piantumazioni di vigneti e tra l’altro non c’è nessuna normativa che li regolamenti – e qui dovremmo
intervenire più avanti – avendo anche un territorio come la zona del Montello che è carsica dove
l’acqua filtra molto più velocemente che nella pianura con l’utilizzo intensivo di tutti questi diserbanti
e di questi pesticidi è sicuro che tutte queste sostanze penetrino e arrivino praticamente in falda.
Poi ovvio noi abbiamo l’acqua di ATS che arriva dalla sorgente e arriva dalla Schievenin però
sicuramente le falde acquifere qua saranno contaminate da tutte queste sostanze che vengono
utilizzate. E quindi secondo me bisogna cominciare a muoversi e agire e avere il coraggio di
affrontare una sentenza del Tar. Poi non è che tutti vanno al TAR a spendere 10 o 20 mila euro che
hanno pronti per… Direi che si può anche provare ad osare, ad andare un po’ contro e cercare di
far partire una rivolta pacifica ma ambientalista. Sarebbe una bella cosa e porterebbe molto
beneficio secondo me anche all’immagine del Comune.
SINDACO. Consigliere come dicevo prima posso essere d’accordo e che dopo non abbiano i
soldi… Al di là del fatto che li paghiamo noi perché è già persa in partenza perché è una normativa
superiore noi glielo paghiamo l’avvocato ma quello non sarebbe un problema. Quello che invece
dico è che è giusto il ragionamento e concordo pienamente però non crediate perché ormai
moltissime realtà anche di chi opera nel settore… Io ho avuto parecchi incontri con agricoltori che
stanno maturando e probabilmente già diversi sono più avanti. Non tutti perché poi ci sarà sempre
quello che… però c’è una grande sensibilità anche verso questo. Per fortuna chi utilizza quel tipo di
prodotto si vede subito perché ha la fascia gialla sotto il vigneto e non ha il terreno smosso e quindi
anche per poter essere riconosciuto come prodotto Doc o Docg all’interno ecc. devono eliminare
l’utilizzo di questo prodotto. Quindi vi dirò che in realtà nel mondo degli agricoltori ho visto che c’è
molta sensibilità al riguardo e su questo ha giocato moltissimo anche l’adozione l’anno scorso del
regolamento. Perché anche lì al di là del regolamento in sé è proprio l’informazione che è stata
perché molti conoscevano o non lo conoscevano, lo applico o non lo applico. Chi ci controlla o non
ci controlla. Però invece adesso si sono resi conto e infatti vi dirò che qualcuno è venuto anche ad
esporci situazioni limite perché ovviamente un regolamento per quanto non può essere puntuale e
andare a risolvere tutti i problemi, ci sono casi limite nel quale vi sono vigneti esistenti che hanno
problemi. Nel senso che non rispetterebbe quelli che sono i dettami del regolamento. Ho vista
parecchia sensibilità anche da questo punto di vista. A mio avviso è l’unica strada e parliamo
sempre dei Vigneti però avete visto anche che si parlava di frutteti e di tutta una serie realtà dove
in realtà questi prodotti vengono utilizzati e non sono stati oggetto più di tanto di sentire comune da
parte della gente. Sicuramente va spinto più avanti ancora, l’asticella va alzata ulteriormente nel
senso di arrivare ad eliminare non solo i diserbanti ma anche i trattamenti che vengono fatti e
quindi portarsi sempre più come si diceva verso un’agricoltura di tipo sostenibile. E anche qui vi
dirò che le Associazioni su questo vedo che si stanno muovendo perché vuoi per il timore di
infrazione di presenza del prodotto… ormai il prosecco lo trovi dappertutto se parliamo di vigneti,
alzare ulteriormente il livello il che vuol dire passare a una produzione di tipo biologico e sostenibile
che va anche oltre il biologico perché il biologico permette dei trattamenti che invece per il
sostenibile non c’è. Vi faccio un esempio giusto per dire, sempre sul Vigneto di Santi Angeli. Nel
biologico è ammesso l’utilizzo del piretro che però api e quant’altro le abbatte all’istante. Noi lì
abbiamo anche l’Associazione apicoltori e abbiamo delle arnie, non so se avete presente ma ci
sono. E quindi c’è anche attenzione di questo tipo a non utilizzare dei prodotti che vadano a
incidere sul ciclo di vita delle api. E’ un tema questo abbastanza complesso. Di fatto vietare
l’utilizzo non dico che servirebbe a poco ma in realtà sono pochi che lo utilizzano, sono molto
pochi. A mio avviso qui ho fatto più un lavoro di informazione e molto probabilmente – adesso
anche con la Regione su questo ci stiamo ragionando – un lavoro di incentivazione. Chi si porta
verso quel tipo di agricoltura e quello che deve avere eventuali contributi non chi fa i trattamenti
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 21 del 24-04-2018 Pag. n.4 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
tradizionali perché è quello il metodo che ti permette di portare avanti e di far crescere anche la
coltura della coltivazione voglio dire. Credetemi comunque quando vi dico che c’è molta più
sensibilità da parte degli agricoltori di quello che si creda su questo tema qua. Non saranno tutti
perché c’è sempre la pecora nera in mezzo al mucchio, c’è sempre. Però li ho visti molto anche
perché torno a ripetere abbiamo uno strumento che adesso fino a un anno fa non c’era e che
permette di intervenire nelle situazioni e quindi anche loro stanno bene attenti a quello che
fanno
.
CONSIGLIERA PASTRO ANNA. Volevo solo aggiungere una cosa. Il dottor Carlotto dice di stare
attenti a quello che si scrive ma non dice non procedete in questo senso. E un’altra cosa: mi fa
piacere che ci siano molti agricoltori che ora sono più sensibili al tema anche e sicuramente grazie
al Cantina Montelliana di Montebelluna che sta incentivando una produzione vitivinicola diversa
rispetto a quella che c’era precedentemente. Se due anni fa sembravamo degli alieni a proporre
una cosa del genere adesso molti agricoltori si ricredono e dicono “Ah sì forse avevate ragione”.
Purtroppo però ci si arriva sempre dopo. Quando si è portavoce di una di un cambiamento spesso
la gente non ci crede fino in fondo ma ci si accorge solo dopo dell’importanza di quanto era stato
detto. E poi un’altra cosa. Molti agricoltori si sono resi conto di questo però purtroppo quelli che
fanno più danni sono i piccoli agricoltori quelli che hanno un piccolo campo quelli che fanno delle
piccole coltivazioni perché spesso utilizzano più prodotti di quanto ne abbiano bisogno e spesso
non controllano non c’è un controllo dei prodotti che effettivamente loro producono. Quindi al di là
della grande coltivazione e quindi degli agricoltori effettivi bisogna pensare di sensibilizzare anche i
piccoli agricoltori perché forse fanno più danni degli altri. Riallacciandomi a questo discorso noi
abbiamo anche un’interpellanza e non so se posso presentarla ora o se posso aggiungere
altro
.
SINDACO. Io volevo aggiungere qualcosa del testo di Carlotto oppure ve lo passo. Magari leggo le
due righe giusto per capire. E’ estratto dal commento in ordine alla messa al bando da parte dei
Comuno del Coneglianese dove c’era anche l’USL. Leggo testualmente: “Il territorio del Prosecco
Docg mette al bando il glifosate anche se per il dirigente ULS fa male quanto una <bistecca>. Il
WWF Terra del Piave si augura che nelle motivazioni espresse dai Sindaci nel regolamento per
evitare l’uso di tutti gli erbicidi…” – non è un regolamento ma un’ordinanza comunque – “…siano
più valide del semplice raffronto con la bistecca onde evitare più che probabili ricorsi al TAR degli
utilizzatori. Per molto meno il comune di Pieve di Soligo è già stato citato”. Da questo avevo
estratto il ragionamento. Si dice attenzione a quello che scrivete perché in realtà deve essere
supportato e citava il caso dell’USL ma qua è un po’ ironico non penso che si arrabbia… ha detto
che fa male quanto una bistecca. Non so che bistecche mangi, ma questa è una mia
considerazione personale.

Interpellanza su prodotti fitosanitari e Glifosate (4 aprile 2018)

“Divieto di impiego di prodotti fitosanitari con principio attivo Glifosate su tutto il
territorio comunale di Volpago del Montello”.
“Preso atto della volontà della Comunità Europea e degli Stati membri di eliminare
progressivamente la commercializzazione e l’Impiego di prodotti fitosanitari contenenti principio
attivo Glifosate;
considerato che lo IARC di Lione organo tecnico dell’organizzazione mondiale della sanità OMS,
diretta espressione delle Nazioni Unite;
Preso atto che il recente rapporto Iarc ha classificato il principio attivo Glifosate nel gruppo 2, come
probabile cancerogeno per l’uomo e cancerogeno accertato per gli animali in quanto responsabile
di incrementare il rischio dei linfomi non Hodgkin;
Preso atto del recente rapporto Ispra 208/2014 che documenta l’ulteriore incremento dei pesticidi
in prevalenza erbicidi nelle acque superficiali e profonde del nostro Paese è particolarmente nella
Pianura Padana quale area più contaminata;
In virtù dei principi di precauzione e del principio di prevenzione dell’articolo 32 della Costituzione
Italiana, di quanto sancito nell’articolo 2 comma 2, le disposizioni del presente decreto si applicano
tenendo conto del principio di precauzione quando è necessario un intervento di limitazione e di
divieto di utilizzo dei prodotti fitosanitari in circostanze o aree aspecifiche a fronte di un potenziale
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 15 del 04-04-2018 Pag. n.4 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
pericolo per la salute umana, animale e per l’ambiente, principio richiamato anche all’articolo 1
comma 3 del Regolamento comunale per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate
dalla popolazione o da gruppi vulnerabili del Comune di Volpago del Montello e dei Comuni
dell’area Asolo
Montello
;
Considerati i rischi per la salute umana in particolare per i bambini anche in dosi minimali attestati
da letteratura scientifica sempre più corposa; i gravi danni che queste sostanze arrecano agli
ecosistemi e all’ambiente in generale;
Preso atto che il Comune di Conegliano con ordinanza sindacale numero 292 del 14 dicembre
2017 vieta l’utilizzo di prodotti erbicidi a base di Glifosate sull’intero territorio comunale e che lo
scorso 6 febbraio 2018, il coordinamento dei Sindaci del consorzio Docg
Conegliano/Valdobbiadene ha siglato un accordo per la ratifica del Regolamento intercomunale di
Polizia Rurale che vieta su tutto il territorio dal 1° gennaio 2019 l’uso di erbicidi con principio attivo
Glifosate o comunque l’utilizzo di erbicidi che portano etichetta scritta <tossico, molto tossico o
nocivo> e con frase di rischio relative alla salute dell’uomo;
Preso atto anche della tendenza che sta investendo i mercati mondiali dove il consumatore
richiede in maniera crescente i prodotti derivati da agricoltura biologica quindi liberi dalla chimica e
rispettosi dell’uomo, degli animali e dell’ambiente;
Considerata la naturale conformazione geologica del suolo e del sottosuolo del Comune di
Volpago del Montello, caratterizzata dalla presenza di ghiaia nel tratto pianeggiante e da
formazioni carsiche in ambito collinare, caratteristiche che lo rendono totalmente permeabile ed
incapace quindi di trattenere l’acqua e tutti gli elementi inquinanti in essa contenuti lasciandoli
percolare nel sottosuolo fino al raggiungimento delle falde freatiche;
Preso atto che il Consorzio Bosco Montello di cui il Comune di Volpago del Montello è membro ed
il Sindaco Paolo Guizzo né il Presidente dell’Assemblea dei Sindaci ha deciso di intraprendere una
conduzione con metodo biologico vietando, peraltro, da subito l’utilizzo di erbicidi contenenti
Glifosate;
Valutato che gli argomenti in questione sono di assoluta importanza in quanto trattano la salute
della popolazione, degli animali e dell’ambiente; considerato che sono in capo al Sindaco la
sicurezza e la salute dei cittadini compreso il compito di promuovere o implementare strategie per
migliorare la salute stessa, chiediamo al signor Sindaco nonché delegato alle politiche ambientali e
agricole di codesto Comune, appellandoci al principio di precauzione e in virtù delle considerazioni
riportate in precedenza, che il Sindaco si adoperi fattivamente e immediatamente perché venga
emessa un’ordinanza estesa a tutto il territorio comunale che vieta l’uso di prodotti fitosanitari
contenenti principio attivo Glifosate”.