CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO

Oggi 18 maggio alle ore 19.30 si discuterà del Riordino della rete elettrica illustrato da Terna spa, che contiene la previsione di una nuova stazione elettrica a Volpago, nella zona dove si incrociano le attuali linee a 220 kV e 380 kV.
Il nostro Comune più volte all’unanimità ha respinto questa idea, ma ora siamo in una fase cruciale: entro il 31 maggio devono essere presentate le osservazioni al Piano.
Stasera si parlerà proprio di questo. Si potrà seguire il dibattito tramite il seguente link https://youtu.be/f8x3E80YHcQ

CONSIGLIO STRAORDINARIO SU ELETTRODOTTO E CENTRALE TERNA

Nella riunione del Consiglio Comunale di mercoledì 28 aprile, nell’ambito della discussione sulla delibera d’urgenza sul riordino della rete elettrica e sull’eventuale realizzazione di una centrale elettrica a Volpago, abbiamo chiesto – e ottenuto – la convocazione di un Consiglio straordinario ed urgente sul tema. Saranno i tecnici incaricati dal Comune a fornire i dettagli delle proposte da sottoporre a Terna e Regione Veneto per la tutela del territorio e dei cittadini, sulla linea di quanto già è stato votato all’unanimità nel 2013 e nel 2018 e sulla scorta dei nostri numerosi interventi contrari alla stazione elettrica a Volpago.

FESTEGGIAMO

Era domenica e suonavano le campane. I rintocchi a distesa non erano solo per la Messa o il Vespro, ma per annunciare a tutti i volpaghesi la fine della guerra, con la fuga dei tedeschi e dei repubblichini fascisti; avvenne tutto senza spargimento di sangue e Volpago ritrovò la libertà, dopo le sofferenze e le oppressioni che si erano fatte particolarmente pesanti dalla primavera del 1944.

Era domenica il 29 aprile 1945, quando la Liberazione arrivò anche qui da noi, mentre in piazzale Loreto a Milano i cadaveri di Mussolini e dei gerarchi pendevano a testa in giù. Nei mesi precedenti i partigiani, nascosti nelle campagne, avevano compiuto varie azioni di boicottaggio sulle comunicazioni telefoniche e ferroviarie; ne erano seguite ritorsioni, sparatorie e rastrellamenti che incutevano terrore nella popolazione, come nel giorno della sagra, mentre i bambini giocavano sulle giostre vicino alla chiesa. Ci furono più di 20 bombardamenti da parte degli alleati (“meglio questi che i tedeschi” si diceva tra la gente), gli arresti (anche il parroco fu imprigionato per molti giorni), le violenze gratuite da parte delle brigate nere.

Oggi come allora festeggiamo la liberazione dai nemici oppressori, la possibilità di vivere, di pensare, di parlare, di studiare, di votare che a noi sembra normale, ma normale non era; è un dono che ci è stato lasciato in eredità, che non dobbiamo sprecare né dimenticare.

Grazie a chi si è sacrificato perché noi oggi potessimo dire: VIVA LA LIBERTA’!

GIORNATA DELLA TERRA

“Restore our Earth”, risaniamo il nostro Pianeta è il tema della 51^ giornata della Terra.

L’Earth Day è la più grande manifestazione ambientale del pianeta, l’unico momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia. Fu istituito nel 1970 a seguito di un gravissimo disastro ambientale causato da una fuoriuscita di petrolio a Santa Barbara in California. Coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in ben 192 paesi del mondo. Viene celebrato un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, il 22 aprile.

Questi argomenti riguardano anche Volpago, i suoi cittadini e il suo territorio. Da una parte c’è chi è molto sensibile  e attento all’uso delle risorse e alla tutela dell’ambiente, dall’altra si susseguono abbandoni indiscriminati di rifiuti, consumo di suolo, inquinamento di acqua, aria e terra: sono azioni che stiamo pagando coi cambiamenti climatici e con la perdita irreversibile di porzioni sempre più ampie di ambienti naturali.

Molto resta ancora da fare per migliorare ancora i comportamenti individuali e collettivi che tutelino davvero la nostra casa comune. Partire dai cambiamenti delle azioni quotidiane è già un primo passo.

LA STRAGE DEGLI INNOCENTI

Ci sono date che segnano la Storia raccontata nei libri. Ce ne sono altre che segnano le vicende personali e familiari della gente comune. Il 10 aprile è uno di quei giorni in cui drammaticamente le vite semplici di persone di paese incrociano gli avvenimenti dello scacchiere geopolitico internazionale.

Antonietta, Maria, Gino e Giuseppina erano partiti da qui, da Volpago, per andare ad una festa e sono morti tra il fumo e le fiamme: i loro nomi stanno su una lapide insieme a quelli delle altre 136 vittime della strage del traghetto Moby Prince, salpato da Livorno la sera del 10 aprile 1991, diretto ad Olbia. C’erano famiglie, coppie di sposi in viaggio di nozze, e un gruppo di persone che proprio ad un matrimonio stava andando: Claudia Saccaro, originaria di Biadene, avrebbe sposato anche con rito religioso Pino Cossu, nella chiesa di Bonarcado, vicino ad Oristano. A bordo della nave c’erano il papà Ernesto, 50 anni, nato ad Arsiè, la mamma Antonietta Dal Tezzon, 47 anni, nata a Volpago, il fratello Ivan, l’anziana nonna Maria Marcon (85 anni, anche lei volpaghese; fu la vittima più anziana del disastro); li accompagnavano altri amici, Gino Guizzo e Giuseppina Martignago, marito e moglie di 52 e 46 anni, pure loro di Volpago, un’altra coppia di sposi Angelo Fusinato e Giovanna Padovan scesi da Arsiè, Pasquale Dal Zotto, cugino 32enne montebellunese, e Mauro De Barba, 30enne di Bolzano.

Quella sera in televisione c’era Juventus-Barcellona (strana coincidenza, c’era una partita di calcio anche la sera del Vajont il 9 ottobre 1963) e molti erano radunati davanti al piccolo schermo, ignari di quanto sarebbe successo alle 22.25: la collisione con la petroliera Agip Abruzzo provocò un inferno di fuoco ed esplosioni che non lasciò scampo a nessuno dei passeggeri della Moby Prince, eccetto un giovane membro dell’equipaggio che riuscì ad abbandonare la nave. I soccorsi si concentrarono sulla petroliera e solo molte ore dopo arrivarono sul traghetto, ormai ridotto ad uno scheletro di metallo rovente.

Il processo non ha trovato colpevoli; solo una commissione d’inchiesta al Senato ha svelato nel 2018 alcuni dettagli e i depistaggi, mentre un’altra indagine parlamentare dovrebbe partire nei prossimi giorni per fare chiarezza e spiegare cosa sia veramente successo quella notte nella baia di Livorno, utilizzata anche per lo smistamento di armi, a motivo della vicinanza con la base Nato di Camp Darby. Su possibili traffici illegali di dotazioni belliche che da quel porto sarebbero partite verso la Somalia aveva indagato anche la giornalista Ilaria Alpi, uccisa nel 1994.
Di questa tragedia, uno dei tanti misteri della nostra Italia, parlerà lo spettacolo teatrale M/T MOBY PRINCE che il Comune di Montebelluna propone per sabato 10 alle 20.30 in streaming su Zoom. Per avere informazioni sul link è possibile contattare il locale Servizio Cultura (cultura@bibliotecamontebelluna.it – 0423 617423).

E’ anche e soprattutto con la conoscenza di questa storia e delle sue contraddizioni processuali che potremo, nel nostro piccolo onorare la memoria delle vittime.
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“Dieci di aprile notte dei fuochi
traffico d’armi in mezzo alla baia
le armi le porta la nave fantasma
dal porto a Livorno diretta in Somalia.

Su quella rotta Ilaria si mise
la notte che il mare rubò i quattro venti.
Sul Moby Prince in mezzo alle fiamme
un’altra strage degli innocenti”

(Gang, “Chi ha ucciso Ilaria Alpi?” in “Fuori dal controllo”, 1997)