25 aprile 2011

Oggi a Volpago del Montello la cerimonia commemorativa è stata molto veloce e sbrigativa.

L’alzabandiera nella piazza del Municipio ora intitolata ad uno sconosciuto Ercole Bottani, una corona di alloro posata di fronte  al monumento all’inizio del Viale del cimitero, una seconda sul monumento dei caduti dell’ex asilo Gobbato –  per le  periferie non è servito scomodarsi: ci hanno pensato gli alpini. Venti minuti in tutto, compreso il rompete le righe ed il Buona Pasquetta del cerimoniere di giornata. Niente discorsi o pubbliche orazioni.

Francamente ricordo giornate più festose, condite di una gioia ed ospitalità popolari. E’ pur sempre primavera, per di più Pasqua il periodo del risveglio, anzi della Resurrezione, del trionfo della libertà. La libertà che vince la morte. Eppure non è dato ricordare un anniversario della Liberazione talmente vicino al crollo come questo. Un’epoca in cui si inventano nuovi miti per non riflettere sul volto nuovo del fascismo oggi. Un nuovo fascismo cresciuto su un’idea di libertà logorata dal consumismo che ci sorprende seduti indifferenti  sull’orlo del baratro invece di mobilitarci e cacciare il tiranno che ci nega ogni diritto di parola.

Per questo dobbiamo dire GRAZIE ai nostri martiri e rivolgere loro una grande preghiera affinché il loro grande spirito ancora una volta ci protegga e ci aiuti a suonare la sveglia per scrollare gli indifferenti, per far capire loro in quale precipizio sta cadendo la nostra Volpago. Più tardi lo si fa peggio è, queste “forze della devastazione” stanno distruggendo il nostro ambiente e spargendo un veleno che distrugge l’etica pubblica e renderà impotenti le future generazioni. Se non reagiamo, ora, diventeremo anche noi  portatori sani del virus dell’autodissoluzione.

 

 

2 Replies to “25 aprile 2011”

  1. Renato Ballarin

    Ccondivido la tua valutazione, sbrigare un avvenimento del nostro passato così impotante in modo superficiale,come fosse una cosa da farsi ma senza trasporto emotivo di ciò che fu storicamente la liberazione, è un segno di mediocre spessore culturale.

  2. Paola Camerini

    Bella cerimonia invece a Treviso in fianco a Piazza dei Signori davanti alle lapidi dei caduti. Sindaco e una bella rappresentanza delle varie forze militari, contornati da cittadini.
    Mi è venuto il pelo d’oca quando un militare ha suonato l’inno del silenzio …. a ricordo di quanti sono caduti per la liberta’.
    interessante una piccola mostra di foto di Treviso duranti i bombardamenti. PER NON DIMENTICARE.

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