TRADOTTA E… LIBERAMENTE INTERPRETATA

Ad una settimana dall’apertura del percorso ciclopedonale molti di noi ne hanno potuto valutare le caratteristiche; ne evidenziamo quattro per provare a suggerire alcuni miglioramenti.
La vegetazione è ricca e varia e ha bisogno di una manutenzione equilibrata e di valorizzazione delle specie arboree e floreali presenti: le dimensioni dell’opera richiedono una gestione o in forma condivisa tra i Comuni o appaltando il servizio.
Attraversamenti e intersezioni: è più che evidente che quasi nessuno rispetta il codice della strada, ma, prima di piangere il morto, è bene intervenire, garantendo il transito a passeggini e carrozzine e impedendolo sui pedali. Proponiamo di arretrare ulteriormente le barriere rispetto alle intersezioni e di potenziare la segnaletica luminosa, da alimentare con pannelli fotovoltaici.
Lungo un percorso storico come la Tradotta, la grande assente è proprio la storia. Esclusa una meravigliosa prospettiva sull’Ossario di Nervesa e un paio di monumenti a soldati caduti, non c’è traccia delle vicende di quest’opera, dalla Grande Guerra fino alla sua chiusura e ai giorni nostri.
Agli incroci manca completamente anche l’integrazione coi centri abitati e da questi alla Tradotta: vanno segnalati, evitando il proliferare di estemporanee iniziative private già presenti, i punti di interesse (chiese, musei, luoghi storici e ambientali, altri percorsi ciclabili) e i servizi (farmacia, sedi municipali, forze dell’ordine, negozi).

QUI GATTA CI COVID!

Il Covid19 e la conseguente pandemia non possono essere la buona scusa per chiudere definitivamente i battenti del paese che, per carità, non ha mai brillato ultimamente, anzi. Cittadini rimasti relegati in casa per tre mesi, avrebbero tutto il diritto di svagarsi, ritrovarsi, e riprendere i normali stili di vita anche grazie ad attività ludiche promosse dall’amministrazione. Siamo però al 21 di giugno, in piena estate, e ancora non abbiamo lo straccio di un programma, o almeno qualche anticipazione, su qualche attività per le prossime settimane. Uscisse anche oggi sarebbe comunque tardi. Oramai molti comuni, nonostante il maltempo delle due settimane passate, si sono già attivati. Volpago invece è sempre in attesa di tempi migliori.
Teniamo a mente che amministrativamente l’estate termina il 31 di luglio, fra cinque settimane, e con l’inizio di agosto dovrebbero iniziare le vacanze, che quest’anno per molti saranno solo un miraggio. Per non parlare della scuola, dove la campanella, come previsto dal PAI (Piano di Apprendimento Individualizzato) probabilmente suonerà già il primo di settembre per gli studenti in debito con qualche materia.
Alla luce della situazione, offrendo la nostra collaborazione dove ve ne possa essere la necessità, chiediamo delucidazioni all’assessore Giuliana Livotto, mentre al neoassessore al turismo Daniel Venturin, arrivato in corsa nel bel mezzo della pandemia, chiediamo invece quali siano le linee guida sulla ripartenza del turismo, ma anche delle attività sportive. Il settore enogastronomico oltre ad essere la prima fonte turistica del nostro territorio, è anche il settore che più di ogni altro ha subito le conseguenze del lockdown e del post, viste le nuove condizioni restrittive in cui i ristoratori si trovano a dover lavorare. Ultimo il settore associativo, e nemmeno da questo fronte emergono notizie. A Volpago ci sono tante associazioni che devono ripartire dopo l’emergenza Covid e certo non possono farlo come prima, soprattutto perché molte sono sostenute da persone non più giovanissime e quindi soggetti a rischio Coronavirus. Chiediamo quindi all’assessore Manuela Bertuola, spesso e volentieri restia alle spiegazioni, di farci un po’ il punto della situazione.

PIOVE… E CHI GOVERNA?

Non serve andare indietro di 90 anni, al tragico ciclone del 1930 che flagellò Selva e il Montello, per trovare nelle cronache disagi legati al maltempo: basterebbe tornare con la memoria anche solo agli ultimi 15 anni, periodo in cui gli effetti dei fenomeni atmosferici sempre più intensi si sono sommati a cementificazione e disboscamenti, spesso per far posto ai vigneti. Lo stesso sindaco di Montebelluna parla di «alluvione edilizia» e ora chiama a raccolta i colleghi dei Comuni confinanti per chiedere aiuto a Regione e Governo, dopo che abbiamo visto moltiplicarsi in tutto il territorio lottizzazioni, talvolta speculative (chi le ha autorizzate?)  che di sicuro non hanno frenato la corsa delle acque. A Volpago, per restare a casa nostra, l’anno scorso ne stava per passare una da 40mila mq, che, solo grazie alla nostra battaglia in consiglio comunale, è stata bloccata, anche se l’iter non è ancora concluso.

La conta dei danni e dei disagi è molto lunga e non è solo colpa della pioggia, pur intensa: a ridosso dell’ex ferrovia e della Superstrada Pedemontana, sulle pendici del Montello in gran parte privo di alberi ma sempre più pieno di vigneti, in campagna dove i fossi sono inadeguati, in case, anche nuove, costruite male o nel posto sbagliato.

Al coro delle lamentele e alle lacrime di coccodrillo segua ora una seria pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale.

PANDEMIA E VIOLENZA DOMESTICA

Se c’è un tema poco dibattuto, se non totalmente ignorato, nei quattro anni di amministrazione Guizzo, è proprio la questione sociale. Più volte all’assessorato preposto abbiamo chiesto come vivono i volpaghesi, quali sono le loro carenze sociali, però, oltre ai dati relativi a iniziative territoriali già forniti dalla ULSS, mai abbiamo avuto precisi riscontri relativi al nostro comune. Tutto pare andare nel migliore dei modi, ne saremo davvero felici se questo non fosse in controtendenza rispetto ai dati regionali e provinciali. Se l’assessore Manuela Bertuola non ha saputo rispondere a suo tempo all’interpellanza sulla condizione giovanile e l’abuso delle sostanze stupefacenti, le chiediamo ora cosa ne sia stato invece dello Sportello Donna ad esempio, scomparso dai servizi al cittadino, e di conseguenza quale sia ad oggi la condizione femminile a Volpago, non solo dopo il lungo periodo di isolamento forzato dovuto al Caovid19, che sul piano sociale ha sicuramente aumentato il rischio delle tensioni e delle violenze domestiche.

DECIDETEVI, AVETE STUFATO!

Nemmeno i Matia Bazar hanno cambiato così tante formazioni in cinquantanni di carriera, quanto
l’amministrazione Guizzo in appena quattro. Un gioco della sedia, un cubo di Rubik scombinato, tre assessori su cinque sostituiti (Martimbianco, Mazzochel, Rigatti) due consiglieri dimissionari (Dalla Porta, Toffoletto),
E’ risibile quando il sindaco afferma di non aver mai fatto scelte politiche, la sua lista invece è nata da un assembramento di ben quattro gruppi politici (Lega, Forza Italia, Indipendentisti Veneti, lista Perin) un’allegra ammucchiata perchè, perdere alla quarta candidatura, sarebbe stato davvero umiliante.
Uno spettacolo tragicomico da “politica romana”.
Se un tempo la Lega nostrana era composta da impavidi attivisti, ligi alle disposizione di partito, oggi pare non essere più così, visto che le scelte del primo cittadino di Volpago hanno fatto innervosire persino i vertici della politica provinciale.
Non trascuriamo poi il collega montebellunese Favero che, palesemente intervenuto nella silurata alla Rigatti, ha nuovamente dimostrato la sua influenza sulle decisioni politiche dei comuni limitrofi, ma soprattutto ha esternato la sua stizza per avergli fatto notare che a Montebelluna non decolla il turismo dopo ben nove anni di suo mandato. Con il lungo e contestato articolo l’ex assessora al Turismo effettivamente ha solo snocciolato i dati negativi di Montebelluna e Giavera (prima del Covid19, ovviamente) e confermato la mancanza di collaborazione fra le realtà comunali, ormai evidente a tutti, che si ripercuotono negativamente sul territorio e non smuovono una situazione stagnante. In una videoconferenza andata in diretta sulla pagina Facebook Montello.travel qualche giorno fa, il sindaco di Montebelluna ha confermato che negli ultimi anni sono stati investiti sul territorio circa venticinque milioni di euro solo per il turismo, eppure le tanto agognate frotte di turisti ancora non si sono viste.
Volpago, quattro anni fa, per la promozione del territorio si è avvalso di un “Assessorato al Turismo” che, con la cacciata della Rigatti, passa di mano a Daniel Venturin prima collega di partito poi, passando col salto della quaglia a Fratelli d’Italia, antagonista. Al volenteroso neo-assessore gli chiediamo quali possano essere le sue competenze in merito, quali siano le conoscenze dell’IPA e OGD, quali siano i suoi progetti, e le misure a sostegno del turismo in questo periodo di profonda crisi.