TERNA SECCA SULLA RUOTA DI VOLPAGO: 80 – 2 – 38

Al lunedì era un accordo che avrebbe fatto la storia. Al mercoledì era già un accordo non concessionario. Dopo due settimane la Regione Veneto è già disposta a trattare. Che sia frutto della perdita di consensi a ridosso delle Europee? O si sono resi conto che poi tanto buono l’accordo non è?

Quello di cui stiamo parlando è (a detta loro) lo “storico accordo” formalizzato lo scorso 21 gennaio tra Regione Veneto e Terna, per far fronte alle esigenze di ammodernamento della rete elettrica locale.

Preso atto da Terna della necessità di rinnovare la rete, che con quello che i contribuenti pagano in bolletta, vorremmo anche vedere che Terna non si occupasse di rinnovare la rete tecnologica.

Non ci vengano però a raccontare che non sono più interessati all’interconnessione Veneto – Austria.

Perché essere scettici? I motivi sono svariati. A partire dal fatto che dai piani di sviluppo dei partners/competitors di Terna a livello europeo, il collegamento Veneto – Austria non è mai stato cancellato; ed è pure ovvio che sia così, essendo questo parte di una enorme autostrada dell’energia che serve a convogliare corrente elettrica, prodotta da fonti rinnovabili in Africa, fino alla Germania, cuore pulsante dell’economia europea.

Ad ulteriore conferma c’è anche una delibera del Consiglio dei Ministri del febbraio 2018 che recita: ”l’interconnessione delle linee elettriche tra l’Austria e la Regione Veneto rappresenta una direttrice strategica per l’Italia e per le connettività in tutta Europa”.

C’è da dire poi che Terna è un trasportatore di energia. Compra elettricità a basso costo da Est e necessità di rivenderla a nord, dove i mercati sono più fruttuosi. Terna è una S.p.a. in mano ad investitori esteri, cinesi compresi, e a fine anno deve distribuire utili, mica promesse elettorali.

E, dulcis in fundo, le proposte di Terna del 2017 che stanno alla base dello “storico accordo”, sono le medesime del 2001. Perciò non c’è nemmeno l’effetto sorpresa della novità.

Sono anni e anni che sindaci, comitati e cittadini da Belluno a Volpago a Scorzè si battono contro Terna ed i suoi progetti. Poi in un fresco lunedì mattina di gennaio, tutto viene mandato in frantumi.

Ci chiediamo: cosa non è chiaro al presidente Zaia ed al suo braccio destro Marcato, nonostante da anni si continuino a ripetere le stesse cose? Cittadini e sindaci, anche quelli leghisti, dicono no, e lui dice “Sì, avanti tutta, facciamo la storia!”.

Ma che storia? A noi pare la stessa storia dei contratti della SPV e del canone da pagare alla SIS.

Per fortuna c’è il nostro Sindaco Guizzo. Pronto al richiamo dei comitati e schierato in pompa magna con marce, lenzuola e fiaccolate. Ah no, questo è successo per un’altra emergenza, fortunatamente scampata per mano del prefetto. Per Terna ci ha intrattenuto con un incontro pubblico strappato a forza di richieste da parte delle minoranze e dei comitati, che fortunatamente ha portato a raccogliere il consenso di altri 17 comuni per la stesura di un documento unico contro il progetto di Terna.

Ora la preoccupazione è dovuta. Nonostante il nostro Sindaco Civico-Leghista continui nella sua battaglia contro Terna, attorniato dai 17 fedelissimi compagni di sventura, quanto potrà continuare a contestare il grande capo ed il suo braccio destro Marcato?

Noi del Gruppo CIVICA per Volpago, unico gruppo politico libero da qualsiasi legame e logica di partito, manteniamo la nostra posizione CONTRARIA al progetto di realizzare una mega stazione di trasformazione a Volpago. Le alternative ci sono, sono già state dette e ridette. Terna è tempo che se ne faccia una ragione e si adegui. Mentre il presidente Zaia, con il compagno Marcato, è tempo che ascolti il volere dei cittadini.

A dimostrazione che il nostro impegno è concreto, seppur limitato essendo una minoranza, a breve presenteremo formale richiesta al consiglio comunale di bloccare una somma del bilancio a sostegno di eventuali ricorsi ad ogni livello, contro il progetto di Terna di realizzare a Volpago una mega stazione di 80.000mq.

Ovviamente con la speranza che non servano!

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