Programma opere pubbliche 2019-2021 ed elenco annuale 2019 (Del. CC 62/2018)

APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA DELLE OPERE PUBBLICHE PER IL TRIENNIO 2019-2021 E DELL’ELENCO ANNUALE 2019.


IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO quanto segue:
l’art. 21 del D.Lgs., n. 50/2016, recante il “Codice dei contratti pubblici” entrato – i vigore il 19
aprile 2016, prevede che le amministrazioni aggiudicatrici adottino il programma triennale
dei lavori pubblici, nonché i relativi aggiornamenti annuali, e che questi siano approvati nel
rispetto dei documenti programmatori ed in coerenza con il bilancio;
– il comma 8 del medesimo articolo 21 rinvia ad apposito decreto del Ministero delle
infrastrutture e trasporti, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, la
definizione delle modalità di aggiornamento dei programmi e dei relativi elenchi annuali, i
relativi schemi tipo e le informazioni che devono contenere;
– il Decreto Ministeriale è stato adottato dal Ministero delle infrastrutture e trasporti in data 16
gennaio 2018, n. 14, e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 57 del 9 marzo 2018;
– sulla base del quadro dei bisogni e delle esigenze da soddisfare per gli anni 2019- 2021, è
stata predisposta dal Dirigente del Settore Lavori Pubblici, in qualità di Responsabile della
Programmazione, la proposta di programma dei lavori da eseguire nel triennio 2019-2021,
unitamente all’elenco dei lavori da realizzare nell’anno 2019;
CONSIDERATO CHE l’art. 5 del suddetto decreto ministeriale prevede che lo schema del
programma triennale e l’elenco annuale dei lavori pubblici vengano adottati e pubblicati sul profilo
del committente per consentire la presentazione di eventuali osservazioni entro trenta giorni da tale
pubblicazione ed approvati entro i successivi trenta giorni dalla scadenza delle consultazioni o, in
mancanza di queste, entro sessanta giorni dalla pubblicazione;
PREMESSO che con Delibera di Giunta Comunale n. 103 in data 14 novembre 2018,
dichiarata immediatamente eseguibile, è stato individuato l’ing.i. Alessandro Mazzero come
responsabile della predisposizione del programma triennale delle opere pubbliche e responsabile
unico del procedimento con riferimento agli interventi del triennio 2019-2021 e dell’elenco annuale
2019;
VISTO lo schema di programma triennale anni 2019-2021 e l’aggiornamento del
programma annuale per l’anno 2019, redatti dal responsabile, come sopra designato, secondo gli
schemi tipo previsti dal Decreto del Ministero delle infrastrutture e trasporti n. 14 del 16 gennaio
2018 e nel rispetto dei criteri ivi previsti;
RICHIAMATA la deliberazione di Giunta comunale n. 104 del 14 novembre 2018, recante
l’adozione dello schema di programma dei lavori pubblici previsti per il triennio 2019-2021 e
dell’elenco annuale nel quale vengono inseriti solamente i lavori di singolo importo superiore ad
euro 100.000,00 previsti per l’anno 2019;
DATO ATTO che tale schema è stato pubblicato nella “sezione trasparenza” del sito internet
del Comune, ove è rimasto consultabile per almeno trenta giorni consecutivi, ai sensi dell’art. 5,
comma 3, del citato Decreto Ministeriale n. 14/2018;
RICHIAMATE le seguenti deliberazioni riguardanti gli interventi previsti nell’elenco annuale
2019:
– con riferimento alla realizzazione della Piazza di Selva, per una spesa prevista di euro
700.000,00: la deliberazione della Giunta Comunale n. 164 del 19.11.2012 di “approvazione dei
progetti preliminari dei lavori di sistemazione della piazza di Selva – comparto n. 8 del piano
particolareggiato di selva – primo e secondo stralcio” per un importo di euro 1.450.000,00 in
attuazione della deliberazione del Consiglio Comunale n. 21 del 10.06.2010di approvazione del
Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica dell’area di Selva del Montello, per cui è previsto nel
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corso del 2019 una revisione del progetto per l’area a sud della strada Schiavonesca-Marosticana
di proprietà comunale;
per quanto concerne la realizzazione delle piste ciclabili a Selva del Montello – e Venegazzù,
per un importo stimato in euro 2.000.000,00: deliberazione di Giunta Comunale n. 124 del
26.11.2014 che ha disposto l’approvazione del progetto di fattibilità tecnico economica per il
collegamento tra il centro di Venegazzù e la frazione di Caonada in Comune di Montebelluna che
prevedeva una spesa complessiva di € 692.000,00 per il tratto di competenza ricadente in Comune
di Volpago del Montello; delibera di Giunta Comunale n. 81 del 14.09.2018 di “Approvazione del
progetto di fattibilità tecnica ed economica relativo ai lavori di realizzazione di una nuova pista
ciclopedonale lungo la SP 248 “Schiavonesca Priula” dal cimitero di Venegazzù per un tratto di
circa 225 metri in direzione Montebelluna.”, da cui si evince stima in euro 1.308.000,00, per la
realizzazione del tratto dal centro di Selva del Montello al confine con il territorio del Comune di
Giavera del Montello;
– in relazione all’intervento di messa in sicurezza dell’oleodotto nei pressi della nuova scuola
primaria di Volpago del Montello, per un importo previsto di euro 300.000,00: la deliberazione della
Giunta Comunale n. 76 del 06.09.2018 recante “Valutazione dell’impatto dell’oleodotto in
prossimità della Scuola Primaria “Gobbato” di Volpago Del Montello. Presa d’atto del piano di
evacuazione modificato e atto di indirizzo”; è in corso l’affidamento della progettazione per la
messa in sicurezza delle tubazioni dell’oleodotto presenti, per cui è già stata fatta una stima dei
costi preventivata in € 300.000,00;
– con riferimento alla realizzazione di una staccionata in via Fra Giocondo, per un importo
previsto di euro 257.000,00: la deliberazione di Giunta Comunale n. 25 del 14 marzo 2018 con la
quale è stato approvato il progetto definitivo per il ripristino della sicurezza stradale lungo via Fra
Giocondo con la sostituzione del parapetto a protezione dei pedoni verso il canale Brentella;
– in relazione all’intervento di ristrutturazione dell’ex asilo Gobbato – II stralcio, di importo
stimato in euro 120.000,00: deliberazione di Giunta Comunale n. 87 del 26.10.2015 di
approvazione del progetto esecutivo dei lavori di restauro del tetto, per i quali è stata ottenuta
l’ammissione al contributo per tale importo previsto dal “progetto bellezze-recupero dei luoghi
culturali dimenticati”, precisando che, poiché nel frattempo tale intervento è stato concluso, sarà
inoltrato progetto, in corso di stesura, per il finanziamento dei lavori di miglioramento sismico su
un’altra parte dell’ex asilo Gobbato, ulteriore rispetto a quella oggetto dell’analogo intervento già in
corso, approvato con deliberazione della Giunta Comunale n.75 del 05.09.2018, in forza del DPCM
27.09.2018;
– per l’efficientamento energetico della scuola secondaria di primo grado di Volpago del
Montello, per una spesa prevista di euro 500.000,00: deliberazione della Giunta Comunale n. 46
del 19 maggio 2018, recante l’approvazione del documento di fattibilità delle alternative progettuali;
RICHIAMATA la deliberazione di Giunta comunale n. 194 del 02.12.2009 avente ad oggetto
la definizione delle misure organizzative finalizzate al rispetto della tempestività dei pagamenti da
parte dell’Ente, ai sensi dell’art. 9 del decreto legge n. 78/2009, convertito con la legge n.
102/2009;
RICHIAMATO, per la competenza dell’organo deliberante, l’art. 42, comma 2, lett. b) del
decreto legislativo 18.08.2000 n. 267 recante il Testo unico degli enti locali;
ACQUISITI i pareri favorevoli del Responsabile del servizio tecnico lavori pubblici, in ordine
alla regolarità tecnica, e del Responsabile del servizio finanziario, in ordine alla regolarità contabile,
ai sensi dell’art. 49 del D.Lgs. 267/2000;
PRESO ATTO degli interventi dei consiglieri, riassunti come segue:
SINDACO. Valgono le solite considerazioni nel senso che il programma è triennale ma – come
sempre – per il primo anno si riescono a fare valutazioni abbastanza centrate ma per gli anni
successivi l’incertezza è assoluta in termini di trasferimenti dallo Stato e dopo di che vi sarete ben
resi conto anche dai punti che abbiamo trattato in precedenza che in realtà mantenendo al minimo
tariffe IMU, TASI, IRPEF e quant’altro, gli introiti per il Comune sono sempre molto bassi per cui le
opere che riusciamo a fare in realtà derivano per la quasi totalità da partecipazioni a bandi sui quali
poi ci siamo aggiudicati importi anche considerevoli anche per l’anno in corso. Per l’anno prossimo
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la previsione che abbiamo per il 2019, dobbiamo parlare di “Realizzazione piazza di Selva del
Montello” a fronte della quale abbiamo un importo preventivato di 700.000 €. Questa è un’opera
sulla quale ci daremo da fare e con buona certezza partirà nel corso del 2019. Abbiamo poi
“Realizzazione piste ciclabili” da Selva del Montello a Venegazzù, 2.000.000 €: questo è un
importo di notevole entità; ci siamo già mossi partecipando a un bando del quale attendiamo
risposta: siamo speranzosi (ma a oggi non abbiamo ancora certezze) per realizzare un primo tratto
per il collegamento verso Montebelluna da Venegazzù, un tratto di circa 220 metri a fronte del
quale c’era un bando. Come sapete questi bandi sono legati a importi, a valori e con quell’importo
a cui potevamo attingere la valutazione era che si riusciva a fare questo tratto. Vi dirò di più: il fatto
di avere il progetto in “Programma delle opere pubbliche” permette di attingere a bandi qualora
escano; abbiamo visto che più o meno ciclicamente ve ne sono e quindi anche la scelta di averlo
inserito per la sua totalità è legata a questo perché se non fosse inserito non si potrebbe nemmeno
partecipare al bando. “Messa in sicurezza oleodotto, scuola primaria”: parliamo di 300.000 €, poi
caso mai approfondiremo il tema. Questo da finanziare con risorse proprie. “Staccionata di via Fra
Giocondo”: questo è un intervento per 257.000 €, finanziato con un bando AVEPA nello specifico
che ci siamo aggiudicato e che ci premetterà di sostituire integralmente tutta la tratta nel Comune
di Volpago del Montello con la stessa tipologia che vedete già installata nel Comune di
Montebelluna e che è stata concordata a suo tempo da parte del Consorzio del Bosco Montello
con la Sovrintendenza, come tipologia per i vari Comuni. “Ex asilo Gobbato, II stralcio”: sapete che
nell’ex asilo Gobbato abbiamo già in itinere e spero a giorni di vedere le impalcature perché
l’impresa è già stata aggiudicata, c’è stata anche la consegna dei lavori e penso che ai primi di
gennaio dovremo anche vedere fisicamente le impalcature per il I stralcio che riguarda la
realizzazione della sala, quella sala unificando due aule dell’ex materna dell’asilo Gobbato e più il
corridoio, quindi un salone di circa 150 m2, anche questo realizzato con altro bando di cui siamo
risultati aggiudicatari. Con questi 120.000 € andremo a sistemare parte del monumento, verso un
monumento che abbisogna di un intervento di sistemazione e parte del blocco dove una volta c’era
l’alloggio delle suore per ricavare sostanzialmente spazi sempre in funzione della sala della Pro
Loco. Ultimo intervento previsto nel 2019 in termini di una certa entità (perché parliamo di interventi
tutti sopra i 100.000 €) è l’efficientamento energetico della scuola media. Anche qui è recentissimo,
è di novembre, anche qui è un bando a cui abbiamo partecipato e siamo risultati aggiudicatari per
450.000 €, quindi riusciamo a fare un grosso intervento. Quell’edificio – ricordo – era stato a suo
tempo adeguato sismicamente, però in termini di serramenti esterni, di isolamento termico e
quant’altro è carente abbiamo ancora quanto realizzato all’epoca della costruzione. E quindi
andremo alla sostituzione di tutti i serramenti esterni, alla realizzazione di un cappotto termico su
tutto l’edificio e la sostituzione di tutti gli apparecchi illuminanti che sono all’interno della scuola
portandoli a led: questo garantirà sicuramente un maggior confort all’interno della scuola stessa.
Per gli anni successivi invece abbiamo. 2° anno, 2020, abbiamo “Lavori di miglioramento sismico
del Municipio” per 900.000 €, “Interventi di illuminazione pubblica” per 200.00 €. Idem dicasi per il
terzo anno dove invece abbiamo interventi previsti per 200.000 € per l’illuminazione pubblica e
150.000 € per l’asfaltatura strade. Per gli anni 2020 e 2021 sono posizionate e saranno viste il
prossimo anno in funzione di risorse alle quali potremo attingere sperando che per interventi di
adeguamento sismico di edifici pubblici siano emanati ulteriori bandi. L’intervento che è un tema
che tocca gli interessi di tutta la cittadinanza sicuramente attiene alla scuola elementare di Volpago
del Montello. Permettetemi, vi rubo dieci minuti: vorrei fare un excursus di tutta la vicenda e delle
varie valutazioni e considerazioni fatte anche a suo tempo. Sulla questione scuola elementare di
Volpago del Montello e della scuola di Venegazzù qualcuno ha interpretato questo tipo di scelta dal
mio punto di vista puramente in termini politici; come sempre non sono abituato a ideologie che
siano di Destra o di Sinistra: non sono il mio pane e mi muovo normalmente con valutazioni di
tutt’altro tipo. In termini molto semplici, e lo sa chi mi conosce e chi mi ha già sentito toccare queste
tematiche, quando a suo tempo si è parlato di pensare a un plesso unico e io ero in Consiglio
comunale all’epoca seduto lì dove c’è la Carla Calcagnotto, in quell’occasione da parte nostra non
c’è mai stata una contrarietà a questo nel senso: dal nostro punto di vista doveva essere valutata e
questo l’abbiamo fatto ben presente, una soluzione che permettesse di avere una scuola degna di
tal nome; quando intendo “una scuola degna di tal nome” cosa significa? Una scuola che abbia
uno spazio sufficiente, una localizzazione idonea dal punto di vista viabilistico e quant’altro, ma che
soprattutto potesse anche permettere negli anni poi eventuali sviluppi o altro, tant’è vero che vi
dirò, e se andate a vedere, il nostro voto contrario in quell’occasione era legato proprio alla scelta
della posizione del luogo in sé più che alla logica propria del plesso unico. Dopo di che andando
avanti e approfondendo ulteriormente il tema nel momento in cui si è deciso di accorpare anche le
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scuole di Selva del Montello e di Venegazzù in un solo spazio che – a nostro avviso – era già molto
tirato già per la scuola di Volpago del Montello, lì ovviamente la contrarietà è rimasta tale e quale,
né più e né meno. Dal momento che siamo in Amministrazione comunale ci siamo…, vi dirò. Il tutto
è nato (giusto anche perché si capisca) da parte anche di alcuni genitori. Una signora che fra l’altro
opera in campo medico è venuta da me a pormi la questione inerente l’oleodotto. Era l’oleodotto
militare, segreto e quant’altro, dopo di che questi segreti dei quali sappiamo tutto sono segreti di
Pulcinella perché ogni tubazione è segnalata a ogni attraversamento della strada, c’è un bel palo,
sanno tutti dove si trova, però la valutazione è fatta, ma me l’ero fatta anch’io e che in ogni caso
fosse stata fatta un’adeguata verifica di tutto questo. Permettetemi adesso: prendo spunto da
questo. Questa in grigio è la scuola elementare, quello in rosso è l’ampliamento sotto, quello in
azzurro è la recinzione della scuola. Questi tre in rosso cosa sono? Sono tre tubazioni di oleodotto
militare, anche qua, per esigenze di riservatezza ma che anche qui è la riservatezza di Pulcinella
perché chiunque vada a vedersi i documenti inerenti (sono documenti pubblici) troverà tutti i
riferimenti a queste tubazioni e con le caratteristiche. In quell’occasione, sentendomi di rassicurare,
ho detto: “Bah, sicuramente…” e lei ha cominciato ad approfondire la questione, e più andavo
avanti, più mi rendevo conto che c’era qualcosa che formalmente non tornava. In termini molto
semplici: qui abbiamo varie figure interessate alla sicurezza della scuola, e si legge dalle carte. Ci
ho impiegato un po’ perché – credetemi – è un lavoro che ho dovuto fare non dico da solo ma
quasi. Si legge e si capisce che c’è stata una mancanza di collegamenti; alla fine, con il senno di
poi, oggettivamente qualcosa di incomprensibile, anche perché queste sono le linee dell’oleodotto
e parliamo di tubazioni che sono lì da più di cinquant’anni, fatte dai militari a suo tempo. Da parte
dei militari, unico tipo di vincolo che c’è è quello di lasciare una fascia libera, ma per quale motivo?
Perché è sicuro? Ti danno un fascia libera per garantire la manutenzione sopra le tubazioni e infatti
se vedete qui non c’è nulla, non c’è assolutamente niente. E se diamo un’occhiata, guardando si
capiscono certe cose. Questa è tutta la lottizzazione PEEP e capite adesso quale sia il motivo della
realizzazione di questo vialone degno di Parigi con doppia viabilità, parcheggi, aiuole, tutto il resto,
e non abbiamo una pianta perché chi a suo tempo ha fatto la lottizzazione, conscio del problema,
ha collocato le linee (che sono queste rosse) all’interno dell’attraversamento. Questa che vedete in
fondo è un’area di risulta, né più né meno: la solita zona verde, un cul de sac perché di fatto non
ha uscite ed è stata lasciata a verde. Si è scelta un’area senza porsi, a distanza di tempo, la
questione, cosa che invece si era posto chi aveva fatto la lottizzazione negli anni settanta. C’è poi
una particolarità ulteriore, e a tale proposito non è mia intenzione tediarvi, non voglio fare lezioni né
di prevenzione incendi né di edificazione in campo scolastico, però un’altra cosa che è risultata
totalmente anomala e che si è visto in questo periodo perché – come dicevo prima – non appena
ho cominciato a capire che qua c’erano certe problematiche in essere su questa situazione, ho
tentato di capire e mi sono confrontato con tutti, credetemi, docenti universitari di quattro università,
specialisti in pie plain in realtà varie. A livello ministeriale penso di avere parlato non con il Ministro
della difesa né con quello dell’Interno da cui dipendono, però con funzionari a tutti i livelli, e
nessuno che mi abbia rassicurato su questa cosa; al contrario, ogni volta situazioni di grande
imbarazzo da parte dei miei interlocutori perché – come vi dicevo prima – la logica è per i militari,
nel momento in cui è lasciata una fascia libera di cinque-sei metri, per loro il problema non sussiste
nel senso: “Devi essere tu che vai a realizzare l’opera che valuti se ci sono le condizioni o meno in
termini di rischio per quell’opera. Cosa realizzi? Un magazzino? Un fienile? Una scuola? Un
ospedale?” ma qui entriamo in parametri che non sono propri dei militari: quando è garantita, per
loro è a posto dal loro punto di vista, dovranno essere poi essere gli altri a valutare questo.
Quando si progetta una scuola ci sono degli spazi minimi necessari, vedi il Decreto Ministeriale 18
dicembre 1975, Norme tecniche relative all’edilizia scolastica, Decreto molto, molto preciso che dà
standard di superficie. Nel nostro caso, avendo la scuola progettata per 500 e rotti alunni che sono
in base al numero di aule, otteniamo un’area di 11.000, quasi 12.000 m2. In questo periodo
capendo che vi è questa problematica in essere è stato deciso cosa? Poiché c’erano tutte le uscite
di sicurezza, qualunque evento fosse capitato le uscite sono su questo fronte. Vi dirò di più: le zone
sicure di sosta erano previste proprio al di sopra delle tubazioni. Ora, questo è un tubo che è lì da
quasi 50-60 anni, si può rompere? È un tubo a elevatissima pressione, anche qui non do numeri
anche se li abbiamo molto precisi (pressione molto ma molto elevata). Probabilità: tutto può
capitare. Da studi fatti, risulta che in realtà questo tipo di problematica di solito interessa poco la
popolazione perché queste tubazioni per la maggior parte sono in aperta campagna dove non c’è
presenza di persone. Qui abbiamo quasi 500 ragazzi che è ben altra cosa. Anche questo è un
fattore di rischio e vi faccio un esempio. È stato detto: “Ma non ci sono bambini anche sui fabbricati
adiacenti?” Sicuramente ci sono bambini e anche adulti, però nel caso dell’abitazione purtroppo
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non ci sono norme specifiche di prevenzione incendi, mentre per le scuole ci sono, e poi vi darò
conto anche di questo aspetto. Faccio un esempio molto semplice. Tutti noi abbiamo la patente per
l’automobile in cui possiamo salire in quattro o in cinque persone; ogni dieci anni ci viene chiesto di
rinnovare la patente sottoponendosi a esame medico e a quant’altro; il guidatore dell’autobus o
della corriera invece lo deve fare ogni anno perché? Perché si dimentica come guidare? No,
perché non porta cinque persone bensì ne porta cinquanta, quindi il fattore di rischio è molto più
elevato e i controlli giustamente sono molto più stringenti. Qui analogamente una valutazione di
questo tipo andava fatta. Quella in azzurro è l’area cintata, qui sotto vedete questo quadratino
dove per certi versi sembra che se ci accede a quest’area sarebbe a significare che a tutti i costi
doveva andare bene perché qua c’è l’oleodotto e dall’altra parte c’è l’elettrodotto a 50.000 volt.
Quest’area però dovrebbe essere di circa 12.000 m2 ma in realtà quella cintata è pari a né più né
meno 7.000 m2. Si è visto oggi che abbiamo precluso questa parte come uscita per ragioni di
sicurezza, verificando che le uscite di sicurezza fossero sufficienti su questo lato per tutti gli
utilizzatori, anzi, inibendo alcune aule che di fatto sono state “declassate” nel senso che non sono
più usate come aule speciali e quindi in maniera sporadica e non contemporanea fra loro proprio
perché in base alla distanza dall’uscita di sicurezza vi è un massimo numero di persone che
possono defluire. Qui fortunatamente avevamo sotto la lottizzazione con la strada interna che
arrivava e pertanto abbiamo risolto temporaneamente inibendo l’uso su questa parte e
permettendo l’uscita diretta sulla lottizzazione; di conseguenza qualunque evento, qualunque cosa
capiti, l’uscita sarà in tal senso. Anche dopo l’intervento che proponiamo, in ogni caso rimarrà
questa l’uscita di sicurezza e il normale afflusso potrà avvenire da sopra, però in caso di qualunque
evento capiti … uno dei miei interlocutori che ha sviluppato gli studi, il prof. Stefano Grimaz
dell’Università di Udine, ha svolto una serie di trattazioni sul tema oleodotti-terremoti. Qui abbiamo
una scuola che dal punto di vista sismico è sicura ma che esce su una zona che invece è ad alto
rischio da quel punto di vista. Torniamo alla questione delle superfici. Come è stata risolta la
questione delle superfici minime? Dicendo che tutto ciò che vedete in giallo più quello che vedete
in azzurro è scuola, quindi questa non è strada, non è area verde pubblica, questa è scuola, e
questa è una delle motivazioni che dicevo prima: dal mio punto di vista è stata una scelta infausta
come localizzazione, al di là della presenza dell’oleodotto che di fatto non ne avrebbe permesso
neanche la realizzazione. Tutta questa è scuola e la nostra proposta è di chiudere qua e lasciare
correre i ragazzi qua. Ci rendiamo conto che di fatto l’edificato rispetto all’area esterna è
notevolmente ridotto. Di più: non riuscendo nemmeno con questa porzione perché altrimenti si
sarebbe dovuto dire che anche un tratto di via Manin era scuola, si è acquistato un lotto per
riuscire a rientrare in fase di ampliamento nei minimi previsti dalla norma. Questa è la norma di
prevenzione incendi per l’edilizia scolastica. Per darvi due parametri, sulle prima si hanno sempre
buone intenzioni. Caratteristiche costruttive, scelta dell’area: gli edifici da adibire a scuole non
devono essere ubicati in prossimità di attività che comportino gravi rischi di incendio e/o di
esplosione. Quando parliamo di attività per chi non è del mestiere non si intende attività come
azienda o altro, attività sono tutti elementi che possono creare rischio, e faccio un esempio: una
centrale termica che supera le 100.000 chilocalorie è un’attività soggetta al controllo prevenzione
incendi. Questo è l’elenco delle attività soggette a controllo dei Vigili del fuoco. Non vi tedio con le
attività però voglio farvi notare l’ultima. Al punto 97, “Oleodotti con diametro superiore a 100 mm”:
ne abbiamo tre con diametro superiore a 100 mm. Mi sono chiesto: ma possibile che non ci sia
questa cosa? E più sono andato avanti e più mi sono reso conto che magari si pensava che, con i
militari di mezzo, ci fosse chissà quale studio ma in realtà quando i militari hanno affermato che a
loro parere la fascia da rispettare era quella in termini di sicurezza della loro tubazione (“Tu rimani
a quella distanza così sono sicuro che non danneggi quando scavi o lavori”). Questa è di fatto la
soluzione prevenzione incendi: abbiamo provveduto a modificare gli accessi e quant’altro. Un altro
aspetto che mi ha messo in allarme è stato l’atto di sottomissione con il Ministero della difesa,
stilato a suo tempo fra l’Amministrazione comunale e il Ministero della difesa (il progetto esecutivo
è del 2010). “Il Comune di Volpago del Montello sottomette alle condizioni dettagliatamente
esposte” “L’Amministrazione della difesa è esonerata da ogni e qualsiasi responsabilità per fatti
che potessero accadere all’opera del richiedente a causa dell’impianto militare”: se ho costruito
una scuola in ordine alla quale sono sicuro, di cosa mi impegno a mantenerti libero di che? Art. 6:
“Resta a carico del richiedente la responsabilità civile e penale dei danni eventualmente causati
all’Amministrazione della difesa, a terzi, a beni dell’Amministrazione della difesa e di terzi in
conseguenza della realizzazione delle opere di cui al presente atto, in corso d’opera che nella vita
delle opere”, quindi se dovesse capitare qualcosa all’opera (e dunque alla scuola) in forza di
problematiche causate dalle tubazioni, siamo presi. Su questo capite che ho cominciato a
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preoccuparmi. Un altro tema che volevo toccare è il seguente. Abbiamo sentito gente che parla
senza avere dati, elementi e conoscenze in merito, ma sono abituato e quindi non ci faccio tanto
caso. Questa è la popolazione del Comune di Volpago del Montello dal 1987 al 2016: vedete che
c’è una crescita più o meno costante, siamo passati da 8.400 a 10.200 nel 2017 (a oggi siamo un
po’ più su). Se vediamo invece la popolazione del Comune di Venegazzù, la popolazione è
aumentata in maniera considerevole su Venegazzù in quanto ha pesato la vicinanza a
Montebelluna e quindi il fatto che molti montebellunesi sono andati a vivere a Venegazzù. Questa
invece rappresenta gli iscritti alla scuola primaria. Formalmente non si sono viste grandi
diminuzioni perché nel frattempo sono aumentati i nati, però in termini statistici pesa questo
rapporto percentuale che è fra i residenti a Volpago del Montello e gli iscritti alla scuola: come
vedete, nell’anno scolastico 2008-2009 il 94,82% dei residenti a Volpago del Montello si è iscritto
alla scuola primaria. Questo andamento è poi risalito nell’anno scolastico 2012-2013 probabilmente
grazie alla nuova scuola, dopo di che è sceso a picco per arrivare nel 2018-2019 all’84,7%,
dunque una perdita del 10%. Vi do solo un dato. Anche qui, ne ho sentite, mi vedete rispondere
poco sui giornali perché la polemica non è nelle mie corde, non mi interessa, io tendo a rispondere
con i fatti. L’anno 2017-2018 (parlo di Venegazzù) i nati residenti aventi diritto all’iscrizione erano
34, a Volpago del Montello se ne sono iscritti 13, a significare che 21 residenti di Venegazzù se ne
sono andati. Nel 2018-2019 (ricordo che le iscrizioni erano a gennaio). Qualcuno diceva che
l’impresa era fallita (perché lavorando anche al sabato e alla domenica poiché erano di Bari e
quindi facevano quindici giorni di filata e poi andavano quattro giorni a casa) perché era passato al
venerdì e aveva trovato chiuso, poi ne ho sentite di tutti i colori, c’era chi diceva: “Non finirà mai
perché i serramenti non sono ancora stati installati” quando i serramenti si montano nel giro di soli
due giorni. L’anno scorso, pur con tutte queste logiche, su 25 residenti a Venegazzù se ne sono
iscritti a 18, passando pertanto dal 70% che se ne erano andati l’anno prima al 70% che sono
rimasti, con tutti i dubbi sul fatto che la scuola fosse effettivamente completata per settembre
(scuola che poi è stata completata a luglio). Analogamente purtroppo questo trend, succede che
chi si sposta per le scuole primarie difficilmente rientra per la scuola secondaria perché prosegue
fuori paese. Nel 2011-2012 eravamo arrivati al 104%: cosa significa? Che attiravamo 4 studenti da
fuori Comune ogni 100; nel 2017-2018 siamo arrivati al 91%, quindi abbiamo perso circa il 14%, e
questo è l’andamento a oggi. Allora capite che sono queste le valutazioni che abbiamo fatto e che
ci hanno fatto capire che Venegazzù come scuola andava portata avanti perché, uno, era
un’esigenza da parte dei genitori ma non dal singolo genitore, bensì da gruppi molto numerosi
della cittadinanza, e su questo abbiamo lavorato, su questo va visto anche il punto n. 3 (il tavolo di
coordinamento) perché lavorando a stretto contatto con i genitori e con gli insegnanti abbiamo
deciso di muoverci con il tavolo di coordinamento proprio per invertire questo trend. Se ci pensate
bene abbiamo perso un centinaio di ragazzi che sono andati fuori Comune, il che sta a significare
cento famiglie che gravitano fuori Comune perché dopo i rapporti di amicizia li hanno fuori
Comune, lo sport fuori Comune, la scuola media fuori Comune, quindi di fatto perdiamo una parte
della comunità per non essere in grado di dare le risposte adeguate. Ultima cosa. Un altro
passaggio non secondario è il seguente. La scuola elementare di Volpago del Montello è costata
quattro milioni e mezzo di euro: qualcuno mi deve spiegare le profonde ragioni della scelta di
quella localizzazione. Si tratta di 20.000
m
2 di area agricola espropriata al prezzo di 8 € al m2 che dà il risultato di 160.000 € e ne avremo
pagati la metà di quel lotto, il che vuol dire che su quattro milioni e mezzo siamo al ridicolo: si
poteva tranquillamente scegliere un’area ben collocata soprattutto dal punto di vista logistico e
ovviamente senza tutte le tare che ha quest’area. Per ottenere il finanziamento c’è anche un altro
passaggio che ha previsto che a fronte del finanziamento di 1.250.000 € il Comune di Volpago del
Montello debba vendere la scuola elementare Gobbato di Volpago del Montello. Ora, da parte mia
mi sono mosso in tutte le sedi: c’è un protocollo di programma sottoscritto a suo tempo e la
settimana scorsa mi è pervenuta da parte degli uffici competenti la frase “fine: dovete dismettere”;
anche per rassicurare le associazioni vi dirò che da parte mia non ho alcuna intenzione di disfarmi
di questo bene essendo un bene che è attualmente utilizzato da associazioni di primaria
importanza per il territorio: vi è l’associazione di volontariato “La gerla” che si occupa del banco
alimentare, i Carabinieri, il gruppo archeologico, l’associazione “A.S.D Diavoli del Montello”,
“Grecale”, “Amici della storica lancia”, la Schola Cantorum Sant’Andrea che si è ricavata uno
spazio importante sotto, “Pianeta argento” che è appena stata risistemata; abbiamo poi un centro
gioco e una sala che è concessa a rotazione a richiesta essendo la sala riscaldata e quindi
usufruibile anche durante il periodo invernale. Ripeto: non è mia intenzione dismettere
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 62 del 20-12-2018 Pag. n. 7 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
quell’immobile, anzi, lo ritengo di primaria importanza essendo ben localizzato al centro del
Comune. A suo tempo era stata fatta una previsione di spesa di 400.000 € per l’antisismicità di
quell’edificio che è una cifra – a mio avviso – ridicola visto che parliamo di 1.600 m2 di superficie di
quell’edificio: per noi realizzare un edificio con quelle caratteristiche la spesa sarebbe sull’ordine di
due milioni e mezzo di euro. È un edificio in ottime condizioni che tutti conoscete, vuoi per esserci
passati ma soprattutto perché lì si svolgono alcune votazioni. Oltre a tutte le problematiche che
sono sorte è nata anche questa situazione; ora vedremo come risolverla. L’edificio vent’anni fa è
stato adeguato da un punto di vista impiantistico, serramentistico e quant’altro, non presenta
particolari problematiche dal punto di vista delle barriere architettoniche essendo dotato di rampe,
di sensori, di scale di sicurezza interne ed esterne poiché era stato messo a norma, però ci
troviamo anche questa patata bollente da risolvere. Ho approfittato del tema oleodotti per fare
questo excursus perché sono un po’ stanco di sentire discorsi in giro di gente che parla senza
avere minima cognizione di causa ma soprattutto perché comincio a essere veramente stanco di
dovere risolvere problemi lasciati da altri e – credetemi – non sono solo questi ma vi sono anche
problemi che di fatto dovevano essere evidenti, ma forse vi è un accanirsi su una scelta che – a
mio avviso – non aveva le caratteristiche per potere essere realizzata. Oggi cosa proponiamo.
Proponiamo un intervento che non garantisce le stesse condizioni di sicurezza del fatto che non ci
sia la tubazione, però garantisce condizioni di sicurezza notevolmente superiori a quelle che ci
sono adesso, ossia la previsione è quella andare ai realizzare su tutte le tubazioni per il tratto di
attraversamento della scuola una incamiciatura, cioè la realizzazione di un controtubo in acciaio
attorno alle tubazioni tale da garantire che in caso di fuoriuscita di liquido dal tubo interno (per
corrosione o per altra problematica possa capitare) la fuoriuscita sia intercettata all’interno della
seconda tubazione che avrà sistemi di controllo e che comporterà l’evacuazione dell’edificio in
caso di segnalazione di liquidi. In tutti i miei interlocutori grande imbarazzo e per contro grande
disponibilità a trovare una soluzione al problema e quindi è su questa strada che contiamo di
muoverci. Prego, se ci sono interventi.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Ci si accorge adesso che quell’oleodotto è pericoloso
perché passa vicino a un’area di interesse pubblico come è una scuola, pertanto mi sorge
spontanea una domanda: quando hanno fatto l’ampliamento non si sono accorti di questa
problematica?
SINDACO. Direi di più: ancora prima quando l’hanno realizzata perché l’ampliamento per assurdo
si allontana rispetto alle tubazioni.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. O c’è la responsabilità di qualcuno e allora va perseguita,
oppure non c’è la responsabilità, ma non c’è un “forse”: o sì o no.
SINDACO. Sicuramente c’è la responsabilità di qualcuno: questo è evidente. Gradirei che deste
un’occhiata alle carte così capite; vi posso anche indicare dove leggere perché personalmente ci
ho messo un po’ essendo un volume corposo e che comporta difficoltà a rifarsi la storia, però
sicuramente interverremo assumendoci i relativi costi. Il nostro interesse è quello di garantire la
sicurezza ai nostri ragazzi.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Rimango dell’idea che qui a Volpago vi sono errori che
lasciano allibiti, non si capisce chi ne sia responsabile e se poi si debba correggere spendendo
tanti soldi perché 300.000 €, tra l’altro tutti di bilancio comunale, è una cifra considerevole che poi
va a limitare gli investimenti su altre cose. Sono allibito: fanno un ampliamento, fanno un
miglioramento, penso che vi abbiano lavorato tecnici con tanto di autorizzazione e facendo le cose
come si devono fare e poi si scopre questa cosa ma non vi è nessun responsabile, non vi è nessun
colpevole.
SINDACO. I responsabili non sono io che li devo cercare!
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Io mi rivarrei perché abbiamo 300.000 € di spesa per
questa cosa, e non sono bruscandoli. Quindi sinceramente a me dà fastidio che abbiano fatto nel
passato questi lavori in maniera così superficiale che poi vanno a ricadere su un esborso che poi
ricade su tutta la collettività.
SINDACO. Anche senza essere un tecnico, la valutazione di piazzare una scuola con tre tubi di
oleodotto militare sul giardino non mi sembra una gran… Sì, ma poi non mi si può neanche dire
che non si sapeva perché se ci si sposta di dieci metri ci sono tre tubi gialli che indicano
l’attraversamento stradale di questi tubi. Eh sì, ci muoveremo anche su questo fronte, sicuramente.
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 62 del 20-12-2018 Pag. n. 8 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
In primis, quello che mi interessa è chiudere la partita in tempi strettissimi dal punto di vista del
garantire la sicurezza ai ragazzi. In ogni caso le uscite di sicurezza rimarranno sulla parte
posteriore come ulteriore elemento a tutela per cui qualcuno cosa dovesse capitare si esce
immediatamente dall’altra parte.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Lasciando stare l’oleodotto perché sennò non ne veniamo
più fuori, vorrei che ora affrontassimo il punto n. 9 e cioè l’approvazione del programma delle
Opere Pubbliche perché sono tante e alcune mancano per cui vorremmo avere alcune
delucidazioni. Faccio una domanda e poi chiedo la risposta, dopo di che farò un’altra domanda
perché facendole tutte insieme si fa fatica a seguire la cosa. Sul complesso storico di Ca’ Bressa
volevo un aggiornamento in quanto mi sembra di avere letto che non c’è nessun investimento
previsto nella programmazione dei prossimi anni. Allora domando a che punto siamo, visto che i
lavori sono fermi e quando si prevede di finirlo o di fare ulteriori spese.
SINDACO. Su Ca’ Bressa non c’è alcune programma perché sono già tutti investiti nel 2018. In
questo momento su Ca’ Bressa abbiamo tre appalti in corso, non siamo fermi, ma stiamo andando
avanti con il primo appalto che è quello ancora in carico all’impresa Comarella esecutrice del
grezzo che deve rinforzare le murature con iniezioni cementizie. La struttura è stata interamente
realizzata internamente mentre i muri che sono attaccati alla nuova struttura (diciamo così)
presentano problematiche in ordine alla loro disgregazione. Su questo tema stiamo lavorando a
strettissimo contatto con la Sovrintendenza perché man mano che ci muoviamo troviamo affreschi
di altissima qualità, soprattutto al pian terreno. Insomma, una delle problematiche risiede nel fatto
che questi affreschi sono coperti da uno strato di intonaco di 3-4 cm e stiamo lavorando con la
Sovrintendenza per trovare la soluzione che permetta di far sì che con le iniezioni sia possibile poi
anche il distacco
del
l
’intonaco esterno senza correre il rischio che rimanga attaccato e quindi non sia più possibile
portare alla luce gli affreschi. Su alcune parti addirittura abbiamo anche affresco su affresco e con
la Sovrintendenza si sta cercando di capire se sia più importante l’affresco sotto o quello sopra, se
valga la pena staccare quello sopra per preservarlo, posizionarlo da altra parte e mettere in luce
quello sotto. Si tratta di un lavoro molto delicato che necessita di una mappatura letteralmente
centimetro per centimetro e infatti è prevista una serie di finestre – come le chiamano – di aperture
di sondaggio per capire effettivamente come è la situazione in termini di affreschi sottostanti. E
questa è una fase che è in corso e la cui impresa che ne ha l’appalto è la stessa. Ci siamo fermati
con i lavori proprio per permettere lo studio. C’è un secondo appalto che sta andando avanti ed è
l’appalto per le opere di finitura e quindi pavimenti, serramenti e quant’altro riguarda la finitura dello
stabile. Con la progettazione esecutiva siamo già a buon punto, le somme sono già finanziate però
sono impegnate nel 2018. Terzo appalto che ha impegnato 800.000 € è per il recupero del barco:
si tratta di una terza progettazione alla quale seguirà il relativo appalto. Si tratta del barco, quindi
l’edificio a fianco dove è prevista la realizzazione di una sala teatrale, altrimenti detta “Aula magna”
da 250 posti. Anche qui siamo avanti con il lavoro, siamo già in fase pre-esecutiva e anche in tal
caso si tratta di lavori particolari; peraltro la Sovrintendente ci ha detto che si ferma a dormire da
noi se le mettiamo una branda perché sono sempre qui anche perché questo edificio più si va
avanti e più ci si rende conto che è un edificio di grandissimo interesse perché è stato snaturato
diventando casa colonica di mezzadri. Purtroppo sono andati persi i solai interni, le piccole porzioni
(saranno di una quindicina di metri quadrati) sono state salvate, è tutto finemente lavorato il che fa
pensare come doveva bello tutto il resto. Una volta tolte le divisoie, ne sono usciti soffitti che
potrete ammirare quando si entrerà nel fabbricato ristrutturato. Piangerà il cuore pensando quello
che
c
’era e quel poco che è stato conservato, quando sarebbe bastato poco perché quell’edificio
nell’arco di dieci-quindici anni è passato da una condizione tutto sommato di integrità e uno stato di
abbandono. Vi racconto che uno degli ex operai comunali diceva: “Finché c’ero io, lì non c’era una
goccia perché andavo ogni anno a sistemare i quattro coppi che si muovevano”; allora sarebbe
bastato davvero poco lavoro per salvare quell’edificio. Un edificio di grandissimo lavoro e quando
dico “grandissimo” non voglio intendere un superlativo a caso perché la Sovrintendenza diceva che
questo è uno dei rari esempi di villa prepalladiana e quando sarà completato il lavoro sarà un
qualcosa di prezioso. Già comunque ora che ha ripreso la forometria originaria si vede che è un
edificio che ha un notevole interesse. Anche su questo fronte si sta andando avanti, la speranza
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 62 del 20-12-2018 Pag. n. 9 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
per il completamento delle opere è per primavera 2010. Quello che ci preoccupa da un punto di
vista economico e che ci allieta da un altro punto di vista nel senso che stiamo rinvenendo cose
stupende sarà il recupero degli affreschi essendo necessario l’esborso di somme molto consistenti.
Facendo un analisi anche con la Sovrintendenza, si è capito che la fruibilità dell’immobile può
essere garantita in ogni caso per cui la fase di recupero degli affreschi potrà essere svolta anche in
un secondo momento intervenendo locale per locale, parete per parete. Chi interviene lavora di
bisturi e di pennellino e dunque non crea disturbo all’uso della biblioteca. Le somme sono già
impegnate nel 2018.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Per quanto riguarda la nuova piazza di Selva, abbiamo
visto che a bilancio avete messo 700.000 €, per cui domando quanto segue. Relativamente a
quest’opera c’è già un progetto? C’è già un’idea, una pianificazione? Come si intende costruirla?
SINDACO. In questo caso siamo in fase di progettazione e dunque siamo all’inizio della
progettazione. Quando di parla di piazza di Selva bisogna fare un distinguo tra l’area Borsoi a
Selva che sta al di sopra e l’area comunale. Sul primo fronte ci sono contatti in corso con la
proprietà; a tale proposito ricordo che abbiamo due ricorsi al TAR pendenti ormai da parecchi anni,
ricorsi che ci sono costati cifre considerevoli (siamo sull’ordine di quasi 50.000 €) in termini di pool
legale che paghiamo per resistere a questi ricorsi. È peraltro tuttora in corso un avvicinamento per
capire anche da parte loro se su questa strada… Ora è passato di mano nel senso che il vecchio
proprietario è venuto a mancare al quale è succeduta la figlia alla quale ho chiesto come battuta:
“Se la vuole lasciare ai nipoti per i prossimi trent’anni in quella situazione… Forse è venuto il
momento di intervenire!”: insomma, ci stiamo ravvicinando. Ovvio, quella è un’area privata sulla
quale è impossibile pensare di acquisire o espropriare o altre cose perché sarebbero costi
insostenibili per l’Amministrazione comunale per cui stiamo cercando di stimolare il privato a
muoversi su questo intervento. Non garantisco nulla però le premesse sono positive. Per quanto
riguarda l’area sotto, il piano particolareggiato prevede un’edificazione a “L” e quindi una parte del
fabbricato che guarda alla chiesa e un’altra parte verso Volpago del Montello che sale parallela a
via Avogari (tanto per dare un’indicazione di direzione). Come Amministrazione comunale stiamo
valutando come muoverci, però l’idea è quella di realizzare uno spazio pubblico inteso come
piazza ma anche uno spazio pubblico coperto e dunque uno spazio aperto alla collettività di piazza
di Selva dove manca uno spazio di una certa dimensione. La logica potrebbe essere quella di
collocare quello spazio sul posizionamento nord-sud per poi realizzare sulla porzione rimanente
spazi per attività commerciali pensando magari di appaltare l’intervento di questa sala
(chiamiamola così) e parallelamente mettendo in gioco la cessione dell’area partendo però dal
presupposto che in termini di progettazione della planivolumetrica ossia quello che dovrà sorgere è
stabilito a priori con un piano particolareggiato o similare in maniera tale che all’interno di
quell’involucro si possa fare quello che si vuole (negozi, uffici, residenze) ma che sia realizzato
secondo determinati canoni che dialoghino con la sala pubblica e con tutto il contesto.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Una precisazione. Mi sembra che la querel giudiziaria con
la proprietà stia giungendo alla conclusione. In primo grado e in appello ha vinto il Comune, l’anno
scorso hanno fatto ricorso in Corte di Cassazione e penso che dovremmo essere verso la fine
perché i ricorsi in Corte di Cassazione di solito durano molto meno degli altri gradi di giudizio e
penso che la Corte dovrebbe a rigor di logica confermare le altre due sentenze e quindi dare
ragione al Comune. Domando: o si trova un accordo oppure la melina non porta da nessuna parte,
cioè o la proprietà è d’accordo a fare qualcosa di migliorativo sull’area oppure la cosa rimane in
stallo e rimane là, con la conseguenza che l’unico intervento che spetterebbe al Comune dovrebbe
essere solo davanti e – da quello che mi è sembrato di capire – le idee non sono tanto chiare…
SINDACO. Sono chiarissime.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Visto che sono chiarissime faccio la domanda dell’uomo
della strada: chi comprerà esercizi commerciali o altro con fronte vista degrado Area Borsoi? Fossi
io, con una visione del genere sinceramente non investirei in quell’area fin tanto che non è
sistemata perché quello è il punto nevralgico, quella è la zona che deve essere sistemata, è inutile
costruire una zona nuova con davanti quella roba là, cioè se non sistemiamo quella cosa non se ne
viene fuori. Ogni investimento sarebbe azzardato e non porterebbe a nessun miglioramento, anzi
di fatto avremo nuovo cemento ed edifici che rimarranno invenduti e continuerà ancora a far sì che
rimanga un paese morto. Quindi vorrei capire con la proprietà Borsoi come si pensa di procedere
effettivamente e concretamente perché quello è il punto che deve essere risolto.
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 62 del 20-12-2018 Pag. n.10 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
SINDACO. Pensiamo di procedere meglio di come hanno proceduto in quarant’anni: questo è poco
ma è sicuro. Tenterò di non avere almeno due ricorsi al TAR; si tratta poi solo di dialogare e altro
non possiamo fare essendo l’area privata, tranne che espropriare l’immobile, ma capite bene che
con le risorse che abbiamo non abbiamo certo risorse per pensare a interventi di chissà quale
entità. Spero che la Corte di Cassazione ci dia ragione, anche se ormai abbiamo visto di tutto.
Ovvio che se avessimo già una sentenza che ci dà ragione avremmo un ulteriore elemento di forza
in mano. Concordo con lei: le richieste sono risibili però fino alla fine non possiamo mai sapere. In
questo momento c’è un dialogo e ricordo che con due ricorsi al TAR non c’era neanche quello.
L’unico lavoro che è stato fatto è stato quello di partire da una situazione compromessa e cercare
di ricucire i rapporti e analizzare la situazione. In questo momento c’è un dialogo, se non altro
questo, dialogo che non è tramite gli avvocati. Speriamo di riuscire a chiudere questa partita.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Beh, mi sembra tutto abbastanza nebuloso e ancora tutto
da definire…
SINDACO. Consigliere, se vuole investire la metto in contatto!
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. No, non ci penso proprio! Quando riuscirà a sistemare
l’Area Borsoi sarò il primo a comprare un edificio davanti. Fermo restando che su piazza di Selva
siamo molto scettici, passo a un altro argomento visto che sono tanti.. Per quanto riguarda
l’esproprio e la ristrutturazione dell’ex canonica di Venegazzù, mi sembra che non ci sia stato nulla
fino a ora a parte alcuni incontri o un accordo di programma, però non c’è nulla di definitivo e
invece questa estate questo investimento sembrava una cosa imminente.
SINDACO. Anche questa è una cifra già impegnata, anche qui c’è la progettazione in corso. Nella
logica delle opere pubbliche va approvato il progetto, dopo di che si procede con l’acquisizione
dell’immobile, non è possibile acquisire prima e quindi i tempi sono i seguenti. Anche in tal caso
abbiamo la Soprintendenza di mezzo perché se fosse l’immobile di un privato sarebbe un immobile
di nessuna valenza, ma nel momento in cui diventa pubblico e avendo più di cinquant’anni è
automaticamente vincolato e quindi anche in questo caso c’è un dialogo sulla tipologia di intervento
da fare che comunque non vedo particolarmente problematico perché è un immobile che non ha
elementi di particolare pregio al suo interno. Esiste una progettazione esecutiva, sicuramente entro
tarda primavera partiremo con la gara di appalto e di conseguenza con i lavori. Sono già bloccati
quest’anno, per questo non li vede come risorsa impegnata.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Sì, ma l’esproprio è stato fatto, c’è l’accordo con la
proprietà?
SINDACO. L’esproprio si può fare solo dopo che c’è la progettazione approvata: questo lo
stabilisce la norma, altrimenti avremmo chiuso la partita.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Quindi c’è già un pre-accordo, un’intenzione.
SINDACO. Ovviamente la proprietà ha valori di espropri che conosce e per lei su quei valori ci
stanno, tant’è vero che se ricorda bene… Sembrano meccanismi facili ma quando siamo di qua
nulla è facile, anzi, è tutto complesso. Per potere intervenire su quell’area che era un edificio
residenziale abbiamo dovuto, con una Variante al Piano di interventi, trasformarlo in zona F,
dunque zona di interesse pubblico; poi passano mesi solo per cambiare il retino sulla carta del
Piano di interventi. Su questo se la proprietà avesse avuto qualcosa da ridire, poteva
tranquillamente presentare opposizione e invece ci siamo parlati e ha detto che per lei sta bene,
che lo cedono ai prezzi di esproprio e dunque di fatto si sono espressi favorevolmente senza
intervenire sulla modifica della scelta, altrimenti potrebbe diventare vincolante.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Ok. Poi una curiosità. Mi ricordo – se non vado errato –
che l’anno scorso nella programmazione triennale si parlò della sistemazione di un campo sportivo
a Selva Campagna, mettendo a bilancio mi sembra 200.000 €. Ora non vedo più nulla.
SINDACO. Non 200.000, di meno. Anche questo è stato impegnato, anche qui c’è la progettazione
in corso, trasformato in zona F, e partiremo con i lavori che saranno semplici perché acquisiamo
l’area che è trasformata con il comitato di Selva Campagna che la sta gestendo. Stiamo anche
ragionando su quali possono essere le logiche come spazi organizzativi e quant’altro, peraltro
qualche spazio sarà dato alla comunità di Selva Campagna. Penso che anche in tal caso in tarda
primavera vedremo i lavori.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. I 200.000 €….
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 62 del 20-12-2018 Pag. n.11 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
SINDACO. No, sono 70.000 €.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. No, in quella programmazione ricordo che mettemmo
200.000 € e peraltro li chiedemmo.
SINDACO. No, in quell’area no perché…
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Non intendo quell’area bensì tutto l’investimento (cioè
esproprio più lavori) ricordo che chiedemmo 200.000 €: ne sono sicuro.
SINDACO. Non ho memoria perché di numeri ho buona memoria ma di questo non ho memoria.
CONSIGLIERA PASTRO ANNA. Voglio parlare anch’io in merito alla piazza di Selva. Avete già
ripetuto più di una volta in Consiglio comunale che l’idea dell’Amministrazione comunale è di
intervenire sulla piazza di Selva con la realizzazione di un plesso che possa essere sia d’uso della
collettività sia ad uso commerciale privato e residenziale. Se non sbaglio questa tipologia di
proposta era già stata fatta, cioè il primo progetto della piazza di Selva prevedeva l’inserimento di
un plesso simile. Sono passati vent’anni dalla prima proposta che è stata fatta, e oggi le cose sono
cambiate, la gente è cambiata, il contesto è diverso. Chiedo: qual è la vostra progettazione?
Perché prima di pensare a un intervento credo che ci sia una progettazione. Questa domanda la
pongo all’Assessore all’Urbanistica e ai Lavori pubblici. Qual è l’idea che lei ha di pianificazione di
Selva del Montello? L’Amministrazione comunale ha deciso di intervenire su quell’area? Perché
credo che ci sia un’idea ben definita di come debba essere Selva del Montello fra trent’anni,
quarant’anni attraverso un insieme di opere che saranno realizzate. Mi auguro che non si pensi di
intervenire solamente attraverso la realizzazione di una sala che può accontentare la gente, che
forse può portare anche voti però poi a livello di resa del paese di Selva del Montello non si hanno
grandi risultati a lungo termine. Mi viene a esempio in mente il fatto che comunque a Selva del
Montello al di là delle aree Borsoi che vi state impegnando per risolvere e rimarranno altri edifici di
privati che hanno uffici o stanze o magazzini o negozi che sono sfitti; ci sono altri plessi residenziali
che risultano al momento sfitti. Quindi vorrei capire dall’Assessore all’Urbanistica qual è l’idea
dell’Amministrazione comunale su Selva del Montello.
ASSESSORE POVELATO RENATO. Di dare concretezza soprattutto, visto che – come dicevate –
sono tanti anni che se ne parla, che si spendono soldi per fare progetti e non si fa nulla,
ovviamente andando anche per gradi. In questo momento allora non si può pensare a un progetto
faraonico di sistemare tutto però per lo meno di partire con qualcosa, quello sicuramente sì, anche
perché tra l’altro non stiamo facendo di idea nostra ma stiamo sentendo anche le associazioni, la
gente che viene qui a parlare ogni giorno con i nostri uffici. Sono due anni e mezzo che ci stiamo
lavorando, ora siamo al giro di boa e ora ci siamo fatti un’idea sia il Sindaco, io e tutta la nostra
Amministrazione comunale. Quindi ci stiamo arrivando per gradi però stiamo anche vagliando tutte
le diverse situazioni che esistono soprattutto sull’area che devasta un po’ il territorio, devasta
anche la visuale perché è proprio sulla posizione che guarda il bosco, chiaramente tenendo conto
di tanti fattori però pensiamo sia arrivato il momento di partire con qualcosa di concreto,
chiaramente con le risorse a disposizione sia tenendo conto delle tematiche che abbiamo discusso
fino adesso, in primis aspettando il verdetto della Corte di Cassazione.
CONSIGLIERA PASTRO ANNA. Non dicevo di realizzare opere faraoniche: capisco benissimo, si
inizia da poco e un po’ alla volta si costruisce per arrivare nel corso degli anni a un risultato
ottimale. Però mi chiedevo quale sia l’idea: se intervenite a Selva del Montello con l’idea di inserire
un’area polifunzionale più un’area residenziale commerciale, ci sarà nei vostri progetti un’idea di
Selva del Montello come dovrà essere, quindi un’idea di come sarà servita quell’area dalle strade,
un’idea di come sarà servita quell’area con piste ciclopedonali, un’idea di come dovrà risolversi
tutta la viabilità di Selva del Montello. Credo che ci abbiate ragionato, altrimenti non avreste
avanzato questa ipotesi di progetto, però voglio capire qual è la vostra idea perché con 700.000
€…
SINDACO. Finora non è stato fatto nulla per cui anche solo riuscire a fare qualcosa è già un primo
segno. La logica è quella che ci prefiggiamo, poi bisognerà vedere se sarà concretamente fattibile
perché finché parliamo di proprietà pubbliche si riesce a decidere e muoversi, ma quando parliamo
di un privato è ben diverso. La nostra logica è che sulla parte dell’arretramento del fronte di quegli
edifici garantendo uno spazio aperto pensando agli standard previsti per qualunque area (intendo
verde, parcheggi o altro che devono essere collocati fra la chiesa e la scuola materna) e pensando
sulla parte posteriore a un’area residenziale a basso impatto perché il mercato non chiede più
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 62 del 20-12-2018 Pag. n.12 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
mastodonti e dunque una residenzialità. Sul fronte viabilità, piste ciclabili, logiche di questo tipo un
primo segno in qualche maniera è già stato dato: quel tratto di marciapiede che da via
Schiavonesca Vecchia arriva fino al cimitero lungo via Pastro, in realtà non è altro che un tratto di
un collegamento che vogliamo realizzare, una volta che si potrà intervenire sulla piazza, fra la
chiesa e la parte del cimitero perché se avete presente dall’interno tramite via Fratelli Guardi si
arriva fino a via Schiavonesca Vecchia, totalmente in sicurezza; rimane solo un piccolo tratto di via
Schiavonesca per collegarsi con via Pastro. Quindi ci sono le logiche, quel tratto non è stato fatto a
caso. C’è una valutazione in quello che è fatto.
CONSIGLIERA PASTRO ANNA. Dicevo questo per riallacciarmi a quanto ha detto lei prima
durante il discorso sull’oleodotto. Diceva che è stanco di dovere risolvere i problemi che sono stati
fatti dalle Amministrazioni comunali precedenti, e credo che questa sia la frase che si sente
ripetere da tutti i Sindaci che diventano nuovi amministratori comunali, perché l’ho già sentita
ripetere dal Sindaco precedente e da quello precedente ancora. Se si ascolta altre testimonianze
al di fuori del Comune di Volpago del Montello i Sindaci dicono sempre di essere stanchi di
risolvere i problemi dell’Amministrazione comunale precedente perché ognuno ha idee diverse
l’uno dall’altro. Errori ne sono stati fatti, sono d’accordo con voi che andrebbero assolutamente
evitati errori, credo che un Sindaco di fronte all’errore debba cercare in qualche modo di risolverlo.
Allora è apprezzabile il fatto che si stia impegnando su questo fronte per sistemare il problema.
Sono state fatte scelte che possiamo o meno condividere, scelte che hanno portato allo stato
attuale dei fatti: è rassicurante credo per tutti i cittadini vedere l’impegno suo e
dell’Amministrazione comunale. Lei prima diceva che quando era all’opposizione (non so se lo era
anche il Vicesindaco…)
ASSESSORE POVELATO RENATO. Sì.
CONSIGLIERA PASTRO ANNA. All’epoca avete sicuramente vissuto in prima persona questo
problema che io ho vissuto in modo marginale. Mi chiedo se vi siete accorti solamente adesso che
c’era questo problema e che c’erano tutti questi regolamenti che non tornavano o anche all’epoca?
Lei dice che prima eravate favorevoli e successivamente siete diventanti contrari alla scelta.
SINDACO. Favorevole al plesso unico, ma non in quella sede.
CONSIGLIERA PASTRO ANNA. No, aveva detto che inizialmente l’area per lei era un’area…
SINDACO. No. Si legga i verbali dei Consigli Comunali dell’epoca: la valutazione del plesso unico
poteva avere un suo significato. L’idea di realizzare un complesso scolastico in posizione ben
raggiungibile e degno di tal nome… scusatemi, ma quell’edificio non sarà mai pubblicato in
nessuna rivista, anzi forse sarà pubblicato a dimostrazione che così non si fa. Lì mancano gli
spazi, manca la viabilità al di là dei temi specifici oleodotto o altro. Abbiamo una logica di due piani:
anche lì andrebbe pensato un qualcosa su un unico livello. Un tema che non ho toccato ma che
affronteremo sicuramente è il seguente. All’epoca ricordo che ho toccato una questione che è
sempre stata sottaciuta ma che abbiamo verificato anche quest’anno. Quell’edificio ha una vetrata
fronte sud che ricorda un po’ il Moda Center, vetrata che riceve un’insolazione, con la
conseguenza che manca proprio l’ABC della costruzione quando chiunque abbia fatto un minimo di
studio, dal perito edile al geometra, quei quattro elementi base che insegnano, sole diretto e quindi
sporto sufficientemente grande da coprire in piena estate e sole basso che può entrare nell’edificio,
uno degli aspetti ulteriori da metà settembre fino a novembre e da metà marzo fino a giugno le
temperature interne sono al di fuori della norma. C’è anche la problematica che non sono aperti i
serramenti perché hanno dimensioni enormi, sono impossibili anche da gestire. Dovremo
intervenire anche su questo. Da quei banchi avevo citato, non perché sia indovino, appena arrivato
l’Assessore a Conegliano mi era capitato lungo Viale Italia l’attuale Istituto turistico fatto in mattoni;
ha una situazione analoga: ha una bella vetrata sul fronte perché si erano ispirati a un progetto
finlandese: ottimo, però la logica captava come una serra, il sole che scaldava i mattoni e dopo
buttavano dentro, per cui nelle aule si raggiungevano temperature di 35°-40°; in periodo estivo
durante gli esami di fine anno addirittura quell’ala veniva addirittura abbandonata a se stessa, e se
passate lungo la strada vedete enormi cilindri sopra. Quando sono arrivato io era stata inaugurata
e ci siamo inventati gli estrattori di aria per tentare di muovere l’aria. Altra cosa era che le vetrate
che davano sull’esterno non potevano essere aperte per via del rumore dei camion. Al che ho
detto. “C’è una situazione che sicuramente creerà problemi” e anche su questo dovremo
intervenire ma non con una semplice tendina dall’interno perché non serve a nulla: il sole è già
entrato, ha scaldato la tendina e il calore è rimasto dentro. Scusatemi il tecnicismo: l’emissione di
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 62 del 20-12-2018 Pag. n.13 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
temperatura avviene per onda elettromagnetica che però non ha più radiazione tale da potere
attraversare il vetro e quindi rimane all’interno creando l’effetto serra. Qui dovremmo intervenire
con un sistema di schermature dall’esterno che però costano parecchio. Per quello dicevo che
questa scuola potrebbe essere citata come esempio di come non si fa. Anche questa sarà una
tematica che dovremo affrontare.
CONSIGLIERA PASTRO ANNA. Riassumendo, all’epoca avevate votato contrari?
SINDACO. Certo.
CONSIGLIERA PASTRO ANNA. Avevate idee diverse riguardo le scuole elementari.
SINDACO. Nell’ottica del plesso unico andava trovata un’altra area, servita in maniera adeguata e
soprattutto di dimensioni adeguate, e in merito dico una cosa. La seconda palestra che è stata
realizzata a fianco delle scuole medie, qualcuno mi deve spiegare a cosa serve in quanto di fatto
non serve alle scuole medie essendo una palestra realizzata per le associazioni. Se all’epoca ci
fosse stato uno spazio adeguato in altro loco, la palestra sarebbe diventata automaticamente
anche la palestra della scuola elementare, senza poi avere doppioni. Però qui è mancata una
scelta anche di tipo pianificatorio, bisognava avere il coraggio di scegliere una posizione che
personalmente avrei visto più che al di sopra: al di sotto della Strada Statale abbiamo zone ben
servite dal punto di vista viabilistico con aree di una certa rilevanza e quindi pensare, sì, a un
plesso unico, alla realizzazione di una scuola di un certo livello.
CONSIGLIERA CALCAGNOTTO CARLA. A Selva del Montello sono proprietà private però sono
fabbricati in decadenza assoluta. Ricordo che qualcuno aveva chiesto di fare qualche progetto per
rientrare in quei fabbricati: è tutto fermo o va avanti qualcosa? Perché anche quelli sono una
bruttura unica da vedere, oltre una decadenza.
SINDACO. Stiamo parlando degli altri fabbricati, giusto?
CONSIGLIERA CALCAGNOTTO CARLA. Sì, di quelli che fanno parte della piazza di Selva.
SINDACO. A suo tempo… adesso parlo per memoria… c’erano stati dei progetti che erano stati
sviluppati ma che poi la crisi economica ha fermato completamente.
CONSIGLIERA CALCAGNOTTO CARLA. Non sento più parlare neanche della Rotonda, e dopo
le scuole di Selva del Montello non sono state prese in nessuna considerazione. Tutta Selva del
Montello ha una certa decadenza, non solo la piazza, purtroppo.
SINDACO. Vi do una notizia in anteprima. È arrivata oggi la bozza del progetto da parte della
Rotonda di Selva del Montello. Consigliere, penso a tutto ma evito di raccontare.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Hanno presentato tanti progetti ma poi il finanziamento ve
lo hanno mai dato?
SINDACO. Non è mai arrivato un progetto.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Per esempio a Povegliano hanno presentato il progetto
della bretella, poi hanno detto: “Noi vediamo il progetto”, poi i soldi li mette il Comune?
SINDACO. No.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Che non facciamo la stessa fine.
SINDACO. Prima di realizzare l’opera è necessario il progetto. Appena le cose saranno definite
informerò il Consiglio comunale.
CONSIGLIERE MODINI LUCIO. In riferimento alla costruzione delle scuole elementari, credo che
ci siano stati innanzi tutto alcuni bandi di gara anche per la progettazione. Non credo che sia stato
preso un progettista a caso che abbia deciso cosa fare ma mi sembra di ricordare che ci fosse un
bando per scegliere il progetto migliore.
SINDACO. Sicuramente l’Amministrazione comunale interviene sulle scelte. Non è che chi fa le
sue scelte ce le impone: a chi viene qua diciamo noi cosa deve fare e lui si adegua.
CONSIGLIERE MODINI LUCIO. Sembrava il progetto migliore. Poi credo che ci siano tecnici, che
ci siano Vigili del fuoco, che ci siano Ingegneri che possono dire che non andava fatta lì perché c’è
l’oleodotto. Per questo può aiutare anche la memoria storica che lei ha in casa oggi perché un
Assessore dei suoi a suo tempo aveva bypassato questo tipo di scelta e pertanto credo che possa
chiedere direttamente a lui.
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 62 del 20-12-2018 Pag. n.14 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
CONSIGLIERA PASTRO ANNA. Volevo chiudere il discorso di prima dicendo che se
effettivamente c’erano irregolarità che sono state messe in luce da lei, signor Sindaco, forse
all’epoca era possibile anche bloccare la progettazione e l’esecuzione della scuola, se
effettivamente c’erano tutte queste problematiche relative a regolamenti o quant’altro. È questo il
compito dell’opposizione: cercare purtroppo di mettere nel dubbio la maggioranza riguardo un
progetto per cui molte volte vi vedo abbastanza sconsolati perché siamo sempre qua incalzanti che
non chiudiamo mai il microfono…
SINDACO. Non c’è problema, Consigliera.
CONSIGLIERA PASTRO ANNA. Cercare i problemi dei progetti che sono portati avanti dalla
Maggioranza. Se c’era effettivamente un’irregolarità, doveva essere a monte fatta presenta a chi
amministrava per tentare di bloccare questa realizzazione, ma credo che ciò non sia stato fatto.
Ricordo che i comitati si sono mossi. Concludo dicendo che a livello politico sappiamo tutti che ci si
trova sempre di fronte a errori di quelli precedenti, gli errori servono per migliorare e a mio avviso
ogni Amministrazione dimostra la sua buona volontà e la sua concretezza nel momento in cui
riesce a risolvere se ci sono stati gravi errori negli anni precedenti. Ad esempio quando era
Assessore lei credo che siano state fatte progettualità che potevano essere discutibili; a tale
proposito andrò a vedere nello storico e poi magari ne riparleremo per i prossimi due anni e
mezzo
.
SINDACO. Guardi, guardi pure! Creda che fino adesso sono stato anche troppo leggero perché in
realtà di memoria storica ne ho tanta e di tanti altri aspetti dove potrei essere anche molto più
pesante di come sono stato fino a oggi: mi creda! Mettiamo ai voti il punto n. 9.
Il Sindaco, preso atto che non vi sono ulteriori richieste di intervento, pone in votazione la proposta
di deliberazione ad oggetto “Approvazione del Programma delle opere pubbliche per il triennio
2019-2021 e dell’elenco annuale 2019” posta al punto 9 all’ordine del giorno.
Con votazione espressa in forma palese, che si chiude con il seguente risultato:
Presenti: – n. 15
– Astenuti: n. 0
– Votanti: n. 15
– Voti favorevoli: n. 13
– Voti contrari: n. 2 (Grosso, Pastro)

DELIBERA
1. Di approvare il programma dei lavori pubblici per il triennio 2019-2021 ed elenco annuale
2019, riportato nelle schede allegate che costituiscono parte integrante del presente atto;
2. Di dare atto che i tempi di esecuzione delle opere, previsti nell’allegata scheda D, potranno
subire delle modifiche in funzione delle misure organizzative definite con la deliberazione di
Giunta comunale n. 194 del 02.12.2009;
3. Di dare atto che la programmazione in oggetto è stata predisposta nel rispetto dei
documenti programmatori dell’Ente;
4. Di ricordare che, dopo l’approvazione, il programma triennale dovrà essere pubblicato nel
sito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
infine su proposta del Sindaco, in esito alla seguente votazione espressa in forma palese:
– Presenti: n. 15
– Astenuti: n. 0
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 62 del 20-12-2018 Pag. n.15 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
Votanti: – n. 15
– Voti favorevoli: n. 13
– Voti contrari: n. 2 (Grosso, Pastro)
DELIBERA
di dichiarare, con separata e successiva votazione ad esito favorevole unanime, il presente atto
immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4° TUEL n. 267/2000.

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