Risposta interpellanza Civica su fitofarmaci (Del. CC 21/2018)

RISPOSTA ALL’INTERPELLANZA PRESENTATA DALLA LISTA “CIVICA PER VOLPAGO.IT GROSSO SINDACO” IN MERITO A: “DIVIETO DI IMPIEGO DI PRODOTTI FITOSANITARI CON PRINCIPIO ATTIVO GLIFOSATE SU TUTTO IL TERRITORIO COMUNALE DI VOLPAGO DEL MONTELLO”.


Viene presa in esame l’interpellanza presentata dalla lista “Civica per Volpago.it” nella seduta del
Consiglio Comunale del 04/04/2018 ad oggetto “Divieto di impiego di prodotti fitosanitari con
principio attivo Glifosate su tutto il territorio comunale di Volpago del Montello” allegata al verbale
di deliberazione n. 15 del 04/04/2018
SINDACO: Passiamo al punto cinque dell’ordine del giorno: Risposta all’interpellanza presentata
dalla lista “Civica per Volpago.it Grosso Sindaco” in merito a: “Divieto di impiego di prodotti
fitosanitari con principio attivo Glifosate su tutto il territorio comunale di Volpago del Montello”. In
termini molto semplici mi rivolgo in particolar modo al Consigliere Grosso che è il capogruppo della
lista che proposto l’interpellanza. Sfonda una porta aperta nel senso che su questo… Però sa qual
è il problema? E’ che questa porta qua dopo dà nel vuoto ed è per quello che stiamo un po’ attenti
in merito. Io qua ho una corrispondenza ormai fitta al di là del fatto che scrive sempre lui – io leggo
e non gli scrivo – con Gilberto Carlotto del WWF che più o meno settimanalmente scrive
sull’argomento. Voi sapete bene che come Consorzio Bosco Montello da quando ho assunto io la
Presidenza e dopo siamo passati alla gestione diretta del Vigneto che abbiamo su a Santi Angeli il
primo passo che abbiamo fatto è stato quello di non chiedere, di imporre perché a questo punto la
gestione è nostra al terzista che esegue gli interventi di non utilizzare più nessun tipo di diserbante
ma di ricorrere a mezzi meccanici per il diserbo sotto le piante. Questo nell’ottica via via nell’arco di
qualche anno ci auguriamo di portarci a un vigneto biologico Questo è un tema sul quale siamo
attenti voglio dire. Citavo Carlotto prima perché era il 26 febbraio quindi anche relativamente
recente in ordine ai Comuni a quel blocco di Comuni: Conegliano, Vittorio Veneto, Colle Umberto e
Tarzo che di fatto hanno
vietat
o
… Poi in realtà non è che proprio abbiano vietato perché cos’è accaduto lì nella fattispecie? Nella
fattispecie l’ULS ha trovato la presenza in pozzi artesiani, quindi nella falda acquifera di glifosate e
quindi a quel punto sono scaturite delle ordinanze impedendo l’utilizzo di questo prodotto ma in
ordine a uno specifico intervento dell’ULS. Dopo non è neanche un divieto perché ci sono una
serie di deroghe nel caso di frutteti e vigneti e nel caso di piante giovani fino al terzo anno oppure
di piante adulte e collocate in aree in pendenza dove risulta impossibile l’utilizzo dei mezzi
meccanici o altro. In ogni caso hanno lasciato la possibilità di utilizzarlo e di fatto questa è stata
una limitazione diciamo così che hanno dato all’utilizzo. Citavo Carlotto perché proprio in
occasione di queste ordinanze dice semplicemente “attenzione alle motivazioni con cui avete
evitato questo perché se ricordate il primo Comune è stato Pieve di Soligo. E nell’ordinanza di
Pieve di Soligo c’è un ricorso al TAR da parte degli utilizzatori, da parte delle ditte produttrici.
D’altronde c’è un piccolo aspetto qui che lei citava e leggo il passaggio. “Preso atto della volontà
della Comunità Europea e degli Stati membri di eliminare progressivamente la
commercializzazione di prodotti fitosanitari contenenti il principio attivo del glifosate…” purtroppo
non è questa la realtà perché la Comunità Europea ha autorizzato per altri 5 anni l’utilizzo del
glifosate e come anche il Ministero della Salute in Italia ne ha autorizzato ulteriormente l’utilizzo. Di
fatto noi ci scontriamo contro Enti superiori che ne permettono l’utilizzo. Da questo punto di vista
devo dire che qualunque azione nel caso di quei Comuni… dicevo, lì c’è l’ULS che dice che c’è
presenza nei pozzi e quindi quella può essere una azione conseguente a questo fatto. Negli altri
casi è automatico avere un ricorso al TAR in merito perché purtroppo abbiamo enti superiori –
Europa e Stato – che ne permettono l’utilizzo e quindi contro questi ci scontreremo sicuramente. Io
devo dire che da parte nostra il lavoro che facciamo di sensibilizzazione ma per quanto sia
necessario nel senso che già chi aderisce al protocollo vitivinicolo Asolo Montello e a quello
Conegliano-Valdobbiadene ma quella è una adesione, una volontà del coltivatore lì è vietato l’uso
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 21 del 24-04-2018 Pag. n.2 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
del glifosate. Quindi a mio avviso un’azione che andrebbe fatta e che va fatta anche in termini
regionali è quella di dire che i finanziamenti che vanno in termini di PSR, sapete che vanno poi a
fondi dell’Agricoltura anziché darli a pioggia che vengano diretti esclusivamente per agevolare le
aziende agricole che portano verso l’abbandono dei fitosanitari e che si spostino verso
un’agricoltura di questo tipo, di tipo sostenibile. Ricordo un incontro che c’è stato a Gorla in cui ero
presente, in cui era presente proprio il Presidente si è espresso anche nel senso che si
muoveranno nell’ottica di incentivare questo tipo di agricoltura sostenibile proprio perché, come
dico sempre, è il prossimo passo che dobbiamo fare. Uno perché ormai di vigneti ne abbiamo
moltissimi e aumentano giorno per giorno e di fatto sulle zone montelliane ci sono vincoli al di sotto
e sono aree coltivabili e quindi uno va a coltivare quello che ritiene opportuno se non ci sono
vincoli di quel tipo mentre sul Montello dal punto di vista paesaggistico si riesce a intervenire.
Capito che l’azione in questo senso siamo perfettamente d’accordo, però azioni all’atto pratico da
fare se non stimolare ulteriormente la Regione in tal senso in maniera tale che si porti su normative
di questo tipo volte però a incentivare di fatto… Perché il divieto vero e proprio nel momento che
Stato ed Europa lo permettono capite che la nostra voce conta molto poco. E dopo ribadisco che
l’ho già visto a Pieve di Soligo che si è vista appioppare immediatamente un ricorso al TAR con
probabile poi anche richiesta danni da parte del produttore perché a tutti gli effetti se il Ministero
della Salute lo ritiene un prodotto utilizzabile per ragione tu Amministrazione hai… e quindi capite
che il senso del ragionamento quindi è che siamo perfettamente d’accordo. Però non vedo spazi
operativi in termini di una ordinanza che vieti questo.
CONSIGLIERA SARTOR LAURA. Scusi sono sincera ma preferisco un ricorso al TAR per aver
abolito un prodotto cancerogeno piuttosto che possibili denunce per patologie e malattie che sono
associate al prodotto e che…
SINDACO. Ma denuncia da chi? Bisogna anche capirsi. Abbiamo detto che il Ministero della
Salute lo autorizza…
CONSIGLIERA SARTOR LAURA. Sarà tutto per cinque anni e poi verrà abolito, ok? E’ una
questione sicuramente commerciale, d’accordo? Quindi se noi guardiamo avanti quando ci
saranno magari delle relazioni certe con delle patologie allora staremo a parlare di possibili
denunce per questa associazione.
SINDACO. In termini molto semplici quello che torno a ripetere è che le azioni in termini di
informazione è proprio di agire in tal senso nei confronti degli utilizzatori e quello lo stiamo facendo
e lo facciamo per quanto ci riguarda direttamente e lo stiamo facendo. Altre azioni di questo tipo,
non si parla neanche di probabili ricorsi che sono automatici quei ricorsi perché tanto le motivazioni
si basano su che cosa? Se ci ragionate? Su possibili e su questo concordo pienamente. Abbiamo il
Ministero della Salute e l’Unione Europea che invece lo consentono. Capite che abbiamo già perso
in partenza.
CONSIGLIERA SARTOR LAURA. Lo consentono con un termine. Ripeto che per conto mio è una
questione più commerciale. Ok?
SINDACO. Lo consentono.
CONSIGLIERA SARTOR LAURA. Riguardo alla salute, invece, la salute non ha un termine.
SINDACO. Ho capito. Ma lo consentono. Potrei fare una ordinanza cioè da quando non lo
consentiranno più lo vietiamo. E’ una cosa che ha poco senso. Vi passerò il passaggio di Carlotto
del WWF in cui dice espressamente: “Attenti a come motivate perché se motivate…” di fatto però
l’unica motivazione sensata è stata quella dei Comuni del Coneglianese definiamole così perché è
stata rilevata presenza e allora lì è intervenuta l’USL nello specifico.
CONSIGLIERA SARTOR LAURA. E noi si è fatto delle analisi per valutare questo?
SINDACO. Noi qui abbiamo acquedotti e situazioni… dei pozzi che abbiamo… non abbiamo
acquedottistica e quindi parliamo dei pozzi, del coinvolgimento da parte di ATS e altro non vi è
rilevanza di questo. Altrimenti lo immetteremo nell’acquedotto.
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 21 del 24-04-2018 Pag. n.3 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
CONSIGLIERA SARTOR LAURA. C’è un controllo incrociato di queste analisi? Nel senso che…
SINDACO. C’è un controllo costante e continuo nel senso che ci sono responsabilità ben precise
da parte di ATS. Non è una cosa da poco. Non è che lo fanno una tantum ma forse è una delle
cose che comporta maggiore attenzione anche perché comporta responsabilità molto gravi e da
quel punto di vista siamo tranquilli. Nel senso che siamo tutelati in quell’ottica.
CONSIGLIERE GROSSO SEBASTIAN. Io speravo che avesse un po’ di coraggio in più e osasse
perché se poi qualche Sindaco comincia a essere pioniere e andare verso questa strada, poi
anche gli altri Sindaci potrebbero praticamente accodarsi. Poi preciso che non è che noi siamo su
un territorio proprio così salubre e perfetto anche perché con tutta con tutte le recenti e progressive
piantumazioni di vigneti e tra l’altro non c’è nessuna normativa che li regolamenti – e qui dovremmo
intervenire più avanti – avendo anche un territorio come la zona del Montello che è carsica dove
l’acqua filtra molto più velocemente che nella pianura con l’utilizzo intensivo di tutti questi diserbanti
e di questi pesticidi è sicuro che tutte queste sostanze penetrino e arrivino praticamente in falda.
Poi ovvio noi abbiamo l’acqua di ATS che arriva dalla sorgente e arriva dalla Schievenin però
sicuramente le falde acquifere qua saranno contaminate da tutte queste sostanze che vengono
utilizzate. E quindi secondo me bisogna cominciare a muoversi e agire e avere il coraggio di
affrontare una sentenza del Tar. Poi non è che tutti vanno al TAR a spendere 10 o 20 mila euro che
hanno pronti per… Direi che si può anche provare ad osare, ad andare un po’ contro e cercare di
far partire una rivolta pacifica ma ambientalista. Sarebbe una bella cosa e porterebbe molto
beneficio secondo me anche all’immagine del Comune.
SINDACO. Consigliere come dicevo prima posso essere d’accordo e che dopo non abbiano i
soldi… Al di là del fatto che li paghiamo noi perché è già persa in partenza perché è una normativa
superiore noi glielo paghiamo l’avvocato ma quello non sarebbe un problema. Quello che invece
dico è che è giusto il ragionamento e concordo pienamente però non crediate perché ormai
moltissime realtà anche di chi opera nel settore… Io ho avuto parecchi incontri con agricoltori che
stanno maturando e probabilmente già diversi sono più avanti. Non tutti perché poi ci sarà sempre
quello che… però c’è una grande sensibilità anche verso questo. Per fortuna chi utilizza quel tipo di
prodotto si vede subito perché ha la fascia gialla sotto il vigneto e non ha il terreno smosso e quindi
anche per poter essere riconosciuto come prodotto Doc o Docg all’interno ecc. devono eliminare
l’utilizzo di questo prodotto. Quindi vi dirò che in realtà nel mondo degli agricoltori ho visto che c’è
molta sensibilità al riguardo e su questo ha giocato moltissimo anche l’adozione l’anno scorso del
regolamento. Perché anche lì al di là del regolamento in sé è proprio l’informazione che è stata
perché molti conoscevano o non lo conoscevano, lo applico o non lo applico. Chi ci controlla o non
ci controlla. Però invece adesso si sono resi conto e infatti vi dirò che qualcuno è venuto anche ad
esporci situazioni limite perché ovviamente un regolamento per quanto non può essere puntuale e
andare a risolvere tutti i problemi, ci sono casi limite nel quale vi sono vigneti esistenti che hanno
problemi. Nel senso che non rispetterebbe quelli che sono i dettami del regolamento. Ho vista
parecchia sensibilità anche da questo punto di vista. A mio avviso è l’unica strada e parliamo
sempre dei Vigneti però avete visto anche che si parlava di frutteti e di tutta una serie realtà dove
in realtà questi prodotti vengono utilizzati e non sono stati oggetto più di tanto di sentire comune da
parte della gente. Sicuramente va spinto più avanti ancora, l’asticella va alzata ulteriormente nel
senso di arrivare ad eliminare non solo i diserbanti ma anche i trattamenti che vengono fatti e
quindi portarsi sempre più come si diceva verso un’agricoltura di tipo sostenibile. E anche qui vi
dirò che le Associazioni su questo vedo che si stanno muovendo perché vuoi per il timore di
infrazione di presenza del prodotto… ormai il prosecco lo trovi dappertutto se parliamo di vigneti,
alzare ulteriormente il livello il che vuol dire passare a una produzione di tipo biologico e sostenibile
che va anche oltre il biologico perché il biologico permette dei trattamenti che invece per il
sostenibile non c’è. Vi faccio un esempio giusto per dire, sempre sul Vigneto di Santi Angeli. Nel
biologico è ammesso l’utilizzo del piretro che però api e quant’altro le abbatte all’istante. Noi lì
abbiamo anche l’Associazione apicoltori e abbiamo delle arnie, non so se avete presente ma ci
sono. E quindi c’è anche attenzione di questo tipo a non utilizzare dei prodotti che vadano a
incidere sul ciclo di vita delle api. E’ un tema questo abbastanza complesso. Di fatto vietare
l’utilizzo non dico che servirebbe a poco ma in realtà sono pochi che lo utilizzano, sono molto
pochi. A mio avviso qui ho fatto più un lavoro di informazione e molto probabilmente – adesso
anche con la Regione su questo ci stiamo ragionando – un lavoro di incentivazione. Chi si porta
verso quel tipo di agricoltura e quello che deve avere eventuali contributi non chi fa i trattamenti
DELIBERA DI CONSIGLIO n. 21 del 24-04-2018 Pag. n.4 COMUNE DI VOLPAGO DEL MONTELLO
tradizionali perché è quello il metodo che ti permette di portare avanti e di far crescere anche la
coltura della coltivazione voglio dire. Credetemi comunque quando vi dico che c’è molta più
sensibilità da parte degli agricoltori di quello che si creda su questo tema qua. Non saranno tutti
perché c’è sempre la pecora nera in mezzo al mucchio, c’è sempre. Però li ho visti molto anche
perché torno a ripetere abbiamo uno strumento che adesso fino a un anno fa non c’era e che
permette di intervenire nelle situazioni e quindi anche loro stanno bene attenti a quello che
fanno
.
CONSIGLIERA PASTRO ANNA. Volevo solo aggiungere una cosa. Il dottor Carlotto dice di stare
attenti a quello che si scrive ma non dice non procedete in questo senso. E un’altra cosa: mi fa
piacere che ci siano molti agricoltori che ora sono più sensibili al tema anche e sicuramente grazie
al Cantina Montelliana di Montebelluna che sta incentivando una produzione vitivinicola diversa
rispetto a quella che c’era precedentemente. Se due anni fa sembravamo degli alieni a proporre
una cosa del genere adesso molti agricoltori si ricredono e dicono “Ah sì forse avevate ragione”.
Purtroppo però ci si arriva sempre dopo. Quando si è portavoce di una di un cambiamento spesso
la gente non ci crede fino in fondo ma ci si accorge solo dopo dell’importanza di quanto era stato
detto. E poi un’altra cosa. Molti agricoltori si sono resi conto di questo però purtroppo quelli che
fanno più danni sono i piccoli agricoltori quelli che hanno un piccolo campo quelli che fanno delle
piccole coltivazioni perché spesso utilizzano più prodotti di quanto ne abbiano bisogno e spesso
non controllano non c’è un controllo dei prodotti che effettivamente loro producono. Quindi al di là
della grande coltivazione e quindi degli agricoltori effettivi bisogna pensare di sensibilizzare anche i
piccoli agricoltori perché forse fanno più danni degli altri. Riallacciandomi a questo discorso noi
abbiamo anche un’interpellanza e non so se posso presentarla ora o se posso aggiungere
altro
.
SINDACO. Io volevo aggiungere qualcosa del testo di Carlotto oppure ve lo passo. Magari leggo le
due righe giusto per capire. E’ estratto dal commento in ordine alla messa al bando da parte dei
Comuno del Coneglianese dove c’era anche l’USL. Leggo testualmente: “Il territorio del Prosecco
Docg mette al bando il glifosate anche se per il dirigente ULS fa male quanto una <bistecca>. Il
WWF Terra del Piave si augura che nelle motivazioni espresse dai Sindaci nel regolamento per
evitare l’uso di tutti gli erbicidi…” – non è un regolamento ma un’ordinanza comunque – “…siano
più valide del semplice raffronto con la bistecca onde evitare più che probabili ricorsi al TAR degli
utilizzatori. Per molto meno il comune di Pieve di Soligo è già stato citato”. Da questo avevo
estratto il ragionamento. Si dice attenzione a quello che scrivete perché in realtà deve essere
supportato e citava il caso dell’USL ma qua è un po’ ironico non penso che si arrabbia… ha detto
che fa male quanto una bistecca. Non so che bistecche mangi, ma questa è una mia
considerazione personale.

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