Regolamento prodotti fitosanitari – dichiarazione di voto 26 luglio 2017

In questi ultimi mesi amministrazione e tecnici comunali, hanno lavorato alla stesura del regolamento comunale per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari, in attuazione a quanto richiesto dalla direttiva regionale e dal Pan (Pano d’Azione Nazionale). Regolamente che andremo a votare stasera.

Siamo consapevoli dell’importanza e della complessità degli argomenti trattati da questo regolamento, preso atto che il PAN stesso prevede momenti di informazione e concertazione con la cittadinanza, mirati a condividere gli obiettivi e le strategie per raggiungere il più alto livello di tutela della salute dell’intera popolazione. Tutela, che per altro è in carico al primo cittadino, il quale la attua esercitando i poteri conferitigli dalla legge, e prima di tutto dai cittadini che lo hanno votato.

Quando diversi mesi fa, abbiamo chiesto a questa maggioranza l’adozione di un regolamento di polizia urbana adeguato, che contenesse gli indirizzi per il corretto impiego dei PF, ci aspettavamo fosse formata una commissione, ci aspettavamo fosse incaricato un tecnico specializzato, ci auguravamo una discussione che mirasse ad un livello di eccellenza. Invece, ci è stato presentato un regolamento redatto da un comune capofila che non è il nostro, che si prefigge di essere uno strumento unico per la regolamentazione di tutti i 19 comuni del consorzio DOCG Asolo e Montello. Un regolamento, redatto da un persona, condiviso probabilmente con le sole associazione di categoria del comparto agricolo e con i rappresentanti del consorzio stesso. Un regolamento che mira all’eccellenza, stimolando l’applicazione e l’adesione al protocollo vitivinicolo del consorzio DOCG, come se i vigneti fossero l’unica virtù di questo territorio. Ma com’è possibile, che in un paese come il nostro, L’ITALIA, fondato sulla democrazia, oltre 120mila persone raggruppate in 19 comuni, che coprono una superficie totale di circa 45000ha, siano tutelare da un regolamento sull’utilizzo dei PF elaborato da UNA persona in concerto, forse, con i SOLI rappresentanti del comparto agricolo e senza alcuna forma di partecipazione pubblica da parte di libero cittadini e associazioni operanti nel territorio? Regolamento per altro che sta passando nei vari comuni a colpi di maggioranza, come esattamente succede qui stasera.

A noi questo non sembra democratico, tantomeno equo e rispettoso e per questo ci dissociamo da questo modo di fare politica. I tempi di imporre le cose calate dall’alto sono finiti. Questi sistemi sono la morte della politica e della democrazia. È ora di smetterla! I cittadini devono poter partecipare e decidere, soprattutto quando si parla della loro salute, della salute dei loro figli, e della salute delle future generazioni.

Perché non si dice che i principi attivi di alcuni PF incidono negativamente sulla salute delle persone? Perché non si dice che i bambini sono 3 volte più esposti a questi rischi? Perché non vengono utilizzati a supporto della redazione di questo regolamento, gli studi che dimostrano la correlazione tra la comparsa di tumori, infertilità, autismo, Alzheimer e l’esposizione ai principi attivi dei PF? Perché non si dice che se sommiamo l’inquinamento dell’aria, dell’acqua a quello derivato dall’agroindustria, i rischi per la salute aumentano esponenzialmente.

Perché i cittadini non sono informati? cosicché possano partecipare e decidere responsabilmente su quali siano le politiche da mettere in atto per tutelare la loro stessa salute.

Questa era un’occasione per compiere una svolta epocale, per la prima volta saremo stati all’avanguardia nella tutela dei cittadini e dell’ambiente, compiendo il nostro seppur piccolo passo verso un mondo piu vivibile per le generazioni future. E come sempre, è stata un’occasione mancata.

Era un’occasione per ritornare alla vera agricoltura, quella fatta dai nostri nonni, ultimi veri agricoltori, che sapevano cogliere ogni aspetto dalla terra, la rispettavano, vivendo in simbiosi con Lei, e non è un errore, diciamo Lei e non Essa, perché la terra è viva e da la vita, e questa non politica la sta impoverendo e via via uccidendo.

Siamo meravigliati poi che un comune che ha delle velleità turistiche come quello di Volpago, che ha dedicato per la prima volta un assessorato al turismo, non capisca l’importanza di proteggere e salvaguardare il proprio territorio. Sappiamo che il mercato del biologico è in continua crescita,  la gente vuole sempre più visitare luoghi puliti e salubri, dove si mangia cibo sano e si respira aria sana.

Perché allora non andare veramente in tale direzione?

Perché non fare di Volpago il capofila di un distretto biologico?

Perché non guardare ai regolamenti fatti dai comuni virtuosi quali per esempio San Zenone degli Ezzelini, Pieve di Soligo o Revine Lago?

Perchè un turista dovrebbe venire a Volpago del Montello? Forse per farsi un giro in bici respirando un aerosol a base di pesticidi?

E’ per tutta questa serie di considerazioni quindi, che noi della Lista Civica per Volpago, voteremo contro questo regolamento

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